Deposita la versione definitiva del ddl 1347 sulla riforma Isee, Tiziana Drago(M5s): “un sostegno concreto alla famiglia e al desiderio di genitorialità”


Pubblicato il 05 Ottobre 2019

Una riforma che mira ad agevolare le famiglie numerose, sempre meno in Italia, i nuclei monogenitoriali con figli e famiglie con figli minori di 5 anni. È stato depositato il Disegno di legge che vede la Senatrice Tiziana Drago (M5S) prima firmataria, per la riforma del calcolo dell’ISEE, iniziativa portata avanti insieme alla collega Nunzia Catalfo, oggi Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.

Il confronto con i dati degli altri Paesi è impietoso – sottolinea Drago. L’Italia è fra i Paesi al mondo con il livello più basso di nuovi nati ed ha una popolazione fra le più anziane, con un tasso di fecondità che ha raggiunto il record negativo. Le conseguenze, sul piano sociale ed economico, sono di grande portata ed impatto e occorre con urgenza invertire questa rotta. Anche perché – sottolinea ancora l’esponente del Movimento 5 Stelle, la nascita di un figlio mette in moto una serie di meccanismi economici, stimolo alla produzione di una vasta gamma di beni e servizi destinati alla cura ed alla crescita del bambino e del futuro cittadino, con un’incidenza complessiva sul prodotto interno lordo stimata in circa 35.000 euro annui per ogni nuovo nato”.

Da qui, la volontà di applicare diversi coefficienti nel calcolo dell’ISEE che possa tenere nella giusta considerazione ogni figlio presente nel nucleo familiare, sostenere il desiderio di genitorialità dei giovani attraverso concreti aiuti e tuteli le donne nel doppio ruolo di madri e lavoratrici.

Appare indispensabile ispirarsi ai principi statuiti nella Carta costituzionale come punto di partenza per l’elaborazione di un nuovo piano di politiche familiari che sappia infondere fiducia nei giovani che si apprestano a creare una famiglia – aggiunge. Un nuovo modello di welfare incentrato sull’investimento nella famiglia e nelle nuove generazioni è prioritario per assicurare, nel lungo periodo, l’inversione della preoccupante tendenza demografica”.

La proposta di riforma, intervenendo sui meccanismi che regolano il calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) ha dunque l’obiettivo di potenziare il sistema delle agevolazioni fiscali, nonché delle prestazioni sociali, sanitarie, assistenziali, destinati alle famiglie con figli, migliorando il clima percepito dalla collettività ed in particolare dai giovani in procinto di costruire la propria famiglia o di allargare quella attuale, secondo un modello che guardi a lungo termine. “Le modifiche proposte – spiega l’esponente del Senato – hanno l’obiettivo di migliorare la capacità selettiva dell’indicatore modificando alcuni profili ritenuti non del tutto rispondenti ai principi di equità.

Tre in particolare le modifiche proposte nel Disegno di Legge:

la prima si propone l’adozione del reddito netto, in luogo del reddito lordo, quale parametro per la determinazione della situazione reddituale del nucleo familiare, intendendosi per reddito netto la sommatoria dei redditi afferenti il nucleo familiare, determinati applicando la disciplina vigente, al netto delle imposte dovute sui medesimi redditi per il medesimo periodo di riferimento. Una modifica pensata per misurare in maniera oggettiva il reddito effettivamente disponibile e, conseguentemente, «spendibile» del nucleo familiare in luogo di una misura che corri- sponde solo teoricamente, in quanto ancora soggetta a successivi prelievi, al reddito utilizzabile per le esigenze di spesa della famiglia.

la seconda si propone di modificare l’indicatore della situazione patrimoniale abbandonando l’attuale sistema basato sull’impiego di un coefficiente rigido (attualmente il 20%), sostituendolo con uno progressivo, in base ai componenti del nucleo familiare: quattro scaglioni (5%, 10%, 15% e 20%) inversamente proporzionali al numero dei figli.

 con la terza proposta di modifica, vengono apportati alcuni correttivi alla scala di equivalenza. Una via di mezzo tra il ‘coefficiente alla francese’ e il ‘fattore famiglia’ che punti marcatamente al sostegno delle famiglie numerose, specie quelle in cui siano presenti figli minori, garantendo un sistema rafforzato di tutele socio-assistenziali ai nuclei familiari più giovani ed invogliandoli ad affrontare il tema della natalità con ottimismo e maggiore fiducia rispetto al passato, consapevoli delle opportunità offerte da un welfare familiare più attento ai loro bisogni.

 

 


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