“Giro di boa” per la rassegna “Note in Teatro 2025” con una grande serata: oggi sabato 29 marzo alle 21 al Teatro “Gilberto Idonea” del Polo Culturale di Sant’Agata Li Battiati sito in via dello Stadio, arriva Alberto Gurrisi con il suo organo Hammond, insieme a Nico Gori, sassofonista e clarinettista tra i più rinomati. Con loro, la batteria di Antonio Petralia e la chitarra di Francesco Pantusa, “sicilian friends” di alto […]
DESTRA CONTRO SINISTRA: CHI CONSERVA MEGLIO? LA DESTRA PIAZZA IL “COLPO” TRANTINO
Pubblicato il 07 Aprile 2023
Mai dire mai! La destra “liberale” italiana “piazza” un altro “colpo”: supera in conservazione la sinistra! Accade in un luogo triste e doloroso, accade a Catania, una enorme periferia priva di ogni modello culturale. Insomma, un luogo di eterno presente. Con una scelta degna quanto ad originalità ad un programma della Raitivvù, un misto di nostalgia e di sbadigli profondi, le “teste d’uovo”siculo-romane della “destra liberale” italiana hanno piazzato a candidato sindaco unitario l’avv. Enrico Trantino (MEMORIA. https://www.ienesiciliane.it/cronache-del-palazzo-savanza-un-nuovo-urbanista-per-caso/ )
Una scelta che è sostanza di una visione della politica e della città: ovvero, che tutto resti immobile. Coerenti. Le relazioni reali –fuori dalle scenografie buone per buttare fumo sugli occhi degli allocchi- di Catania sono queste da decenni: un blocco familistico (a sinistra, anche con il suo notabilato ottocentesco, capace di distruggere le speranze di due/tre generazioni), trasversale, preoccupato di conservare e di intervenire quando qualche “pazzo” prova solo a ragionare (ragionare a Catania e in questa volgare Italietta è il “peccato” peggiore) a voce alta. Così in politica, ma non solo: basta vedere chi difende uno snodo fondamentale di questo Potere, chi difende la Procura della Repubblica…
Ma esattamente quali possibilità ha una persona capace, ma priva di relazione familiari e familistiche di avere un ruolo in politica a Catania? Prima di Trantino, Pogliese…
E se mai ce ne fosse stato bisogno una conferma: Raffaele Lombardo non è un leader. Anche stavolta si è accodato per mero interesse di bottega. Altro che mafia! Lombardo è questo (e lo è in buona compagnia): il Potere per il Potere.
Resta il Prof. Caserta. Che disegna mondi paralleli.
Che lo “scontro all’ultimo drink” abbia inizio.
marco benanti.
Lascia un commento