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Di Maio: prove tecniche di scissione a 5 Stelle? Chissà se…
Pubblicato il 31 Agosto 2019
di iena marco pitrella
La scissione potrebbe accadere: Luigi Di Maio – con il placet di Casaleggio jr, il noto Rousseau – rompe il M5S per fare un’alleanza organica, destra, destra – organica in ogni senso – con Matteo Salvini e dunque con la Lega; con Giorgia Meloni e dunque con Fratelli d’Italia … e senza Berlusconi, quel che rimane di Berlusconi.
Il governo Conte, il Conte bis, non sa da fare? In cambio, alle elezioni un bel po’ di posti in lista per Di Maio e per gli amichetti suoi? magari deputati al secondo mandato che fra i pentastellati non verrebbero ricandidati e che di tornare a essere il nulla – come dargli torto – non ne hanno alcuna voglia
Indizi, in tal senso, ce n’è più di uno: è l’aut aut – “programma con i nostri venti punti o si va al voto” – a dire tanto, troppo e tutto. O piuttosto, “non rinneghiamo questi 14 mesi di governo”. Insomma, quasi, quasi è un modo come un altro perché salti l’accordo col partito democratico.
Di che stupirsi? a Di Maio piace Salvini tanto quanto a Salvini piace Di Maio, quando è comandato.
Che poi, di contro, è un po’ come la Merkel cui piace Conte, è un po’ come Macron cui piace Conte e un po’ come Trump (che Dio comunque l’abbia sempre in gloria), cui, però, piace Giuseppi.
A Putin, invece, piace un po’ meno Conte e molto, molto di più piace Salvini.
Ora, del M5S il nuovo leader è proprio lui, Conte. Perciò Di Maio, il Giggino pizza, pasta e mandolino, qualcosa dovrà pur fare per tirare a campare, anche se non tiene famiglia.
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