di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
Di Paola (M5S): “Col reddito di cittadinanza un milione di poveri in meno all’anno, lo ammette lo stesso governo nazionale. Ma la Meloni lo ha cancellato per interessi elettorali”
Pubblicato il 15 Giugno 2024
“Il Reddito di cittadinanza funzionava alla grande per dare una mano agli ultimi. E questa volta non sono i contiani o altre fonti, pur autorevolissime, a riconoscerlo, ma è lo stesso governo nazionale. Lo dice, come riporta oggi Repubblica, la relazione sulla povertà messa a punto dalla commissione del ministero del Lavoro. Nei quattro anni in cui è stato in vita, questo strumento ha fatto uscire dalla povertà un milione di persone all’anno, ma alla Meloni questo non interessava, visto che lo ha cancellato per interessi elettorali”.
Lo afferma il coordinatore regionale per la Sicilia del M5S, Nuccio Di Paola.
“Pur di andare contro una misura del M5S – dice Di Paola – il governo Meloni non ha esitato a mandare sul lastrico centinaia di migliaia di famiglie dichiarando ufficialmente guerra ai poveri e non alla povertà come avrebbe dovuto fare. In Sicilia sono oltre 37 mila le famiglie che rischiano di rientrare nel tunnel della miseria. E le risorse mancheranno non solo nelle tasche di tanti siciliani, ma anche nei negozi e nelle attività commerciali”.
“Come M5S regionale – continua Di Paola – già lo scorso anno abbiamo presentato un’interpellanza al governo Schifani per chiedere provvedimenti in grado di dare una mano ai siciliani in difficoltà, ma non mi pare che dalle parti di Palazzo d’Orleans si stiano sbracciando per trovare soluzioni. Là sono specializzati nella lotta per la spartizione delle poltrone, che, come abbiamo visto, ha ingessato la sanità per mesi, impedendo fino ad ora la nomina dei manager, e che ora rischia di bloccare il rimpasto di governo e un’adeguata azione amministrativa”.
Lascia un commento