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Diritti e…”rovesci”, Biancavilla (Ct): Mario Adinolfi spiega l’ideologia gender. E i “falsi miti di progresso”
Pubblicato il 30 Dicembre 2015
“Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.Con queste parole di Boniperti, il giornalista Mario Adinolfi, illustra ai cittadini il fenomeno e come far sentire la propria voce a Palazzo Madama
“Ad oggi, un essere umano o animale, è sempre nato da un uomo e una donna. Questo fatto è non solo indiscutibile, ma reale e antropologico. Non occorre avere fede per crederlo e verificarlo. È un dato di fatto”.
Queste le parole ripetute più volte da Mario Adinolfi, giornalista e scrittore, famoso anche per essere tra i fondatori del Partito Democratico, durante l’incontro organizzato dell’associazione “Maria SS. Dell’Elemosina” di Biancavilla.
Oggi Adinolfi è impegnato da cattolico di sinistra contro i “falsi miti di progresso”, tra i quali in primis l’utero in affitto, l’eutanasia, che mai chiama “dolce morte”, l’aborto e il matrimonio omosessuale.
Mario Adinolfi è stato ospite, lunedì 28 dicembre, a Biancavilla, paese in provincia di Catania sito alle pendici dell’Etna; insieme a lui, sono intervenuti Alessandro Scaccianoce, responsabile dell’evento, don Salvatore Bucolo, responsabile di pastorale familiare dell’Arcidiocesi di Catania in collaborazione con la commissione Pastorale Familiare del XIII Vicariato, padre Agrippino Salerno, Prevosto-Parroco della Basilica e la giornalista cattolica, ma libera nel pensiero, Giuliana Avila Di Stefano.
Adinolfi, ha sottolineato più volte come sia importante spiegare la legge Cirinnà, che il 28 gennaio a Palazzo Madama sarà votata e come sia fondamentale che “i cittadini sappiano che ciò che è naturale lo vogliono far diventare innaturale e obsoleto e che la nascita, ad esempio, potrebbe diventerebbe cosa chimica e da supermercato”.
“Sono stato sempre e resto contrario alle nozze gay, e per non urtare gli amici omosessuali – ha sottolineato il giornalista – non mi sono mai voluto addentrare in discussioni, quando cercavano di tirarmi dentro. Ma mai ho scritto o detto qualcosa contro gli omosessuali. Come potrei io peccatore? Ho già da pensare ai miei di peccati che non alle voglie e preferenze altrui”.
E, anche ieri sera il direttore del quotidiano cattolico La Croce non si è smentito: nessuna parola sui gay, ma solo sull’essere contrario al matrimonio omosessuale, all’ideologia gender e all’utero in affitto.
Ha descritto nei dettagli ciò che il noto cantante Elton John e il compagno David hanno fatto e spiegato ripetutamente con il loro figlio Zac: semplicemente comprarlo senza tenere conto della dignità e del rispetto della persona, e come si siano resi conto subito che questo figlio nato acquistando un ovulo poi fatto inseminare con il loro sperma mescolato e successivamente impiantato dentro un utero in affitto di una seconda donna, piangesse e volesse sin dalla nascita la “mamma!”, poiché questo è un fatto naturale.
“Non siamo noi stessi ad aver pena di un orfano, sia esso di padre o madre quando ne incontriamo uno?” Ha chiedo il giornalista alla numerosa platea, che immediatamente ha risposto di sì ed è scoppiata in un incandescente applauso. “E’ questo che non si vuol capire: tutto ciò serve a ridurre l’uomo a cosa, una cosa che dunque potrà essere comprata e venduta scegliendo da cataloghi attraverso costosissime agenzie che faranno da tramite. Adinolfi ha spiegato come tutto ciò può portare a ciò che in Olanda e Belgio è realtà: inserire nella logica dell’usa e getta e dell’eutanasia anche i minori e i nascituri non sani.
“Ma i figli non si comprano – ha detto Adinolfi citando Filumena Marturano, la protagonista della commedia teatrale scritta da Eduardo De Filippo – e allora se non si comprano, i cittadini devono capire e fermare ciò che una legge vuole invece far comprare solo per accontentare alcuni. La mia opinione, all’inizio non capita adesso è compresa anche dalle femministe! E allora forse una ragione c’è! Dobbiamo fermare ciò che fra un mese potrebbe essere attuato e non esiste un forse. Occorre avere ben chiaro, come ben sanno i giocatori juventini che lo hanno scritto nel retro maglia che “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. “Andiamo sul sito del Senato – ha invitato il giornalista – e scriviamo a ogni singolo senatore, basta cliccare su composizione e verranno fuori tutti i nomi con la rispettiva mail. Facciamo capire che noi cittadini siamo contrari alla Cirinna’ e all’innaturalezza della vita”.
Anche la giornalista Giuliana Avila Di Stefano, ha spiegato come alcuni omosessuali sono contrari alla logica dell’utero in affitto, ricordando la diatriba tra Elton John e lo stilista Dolce, quando quest’ultimo aveva affermato che “La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia.” Inoltre Dolce, aveva detto di non condividere i figli della chimica e i bambini sintetici, scatenando ira sul web ma anche molti consensi. “Dobbiamo unirci come cattolici e non essere deboli e silenziosi come spesso siamo – ha affermato Avila – bisogna fare casino per non arrivare a leggere l’indomani della votazione della Legge dei titoli di giornali che ci ricorderanno come non possiamo più tornare indietro. Qui non c’è un referendum come nel caso dell’aborto o del divorzio. Qui c’è da farsi sentire e anche la Chiesa deve fare la sua parte. Dobbiamo spiegare cos’è l’ideologia gender e come questa può rovinare un Paese che si è salvato grazie alla famiglia e alla tutela del soggetto debole. Ascoltiamo Mario: non cediamo su un discorso antropologico, altrimenti cederemo su tutto. Da cattolici esponiamoci e prendiamo una decisione”.
L’incontro, che si è svolto in occasione dell’anno del Giubileo, si è poi concluso con domande e risposte da parte della platea spiegando anche come la sinistra dovrebbe stare dalla parte dei nascituri, cioè i deboli e non dovrebbe aprire ai “diritti individuali”, che sono solo egoismi personali e business economico.
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Chi è Mario Adinolfi
Dalla fine degli anni ottanta, scrive articoli e servizi per i quotidiani Avvenire, Europa, Il Popolo, e La Discussione, e per la Radio Vaticana. Lavora poi per il TG1, è autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi per la RAI e per varie emittenti private.
Dal 2007 al 2008 ha condotto su MTV Italia il programma Pugni in Tasca dove ha affrontato temi riguardanti la mafia, la precarietà, le ingiustizie sociali, le discriminazioni e i disagi familiari al cospetto dei giovani.
Politicamente ha militato prima nella Democrazia Cristiana. Nel 1993 è il più giovane membro dell’Assemblea Costituente del Partito Popolare Italiano. È stato membro della direzione nazionale del PD, sostenendo l’area cattolica e centrista del partito.
Nel marzo 2014 pubblica il libro Voglio la mamma, in cui contesta i “falsi miti di progresso” (aborto, eutanasia, matrimonio omosessuale, utero in affitto), invitando a stare dalla parte dei più deboli: il bambino non ancora nato, l’anziano e il malato grave, il neonato che vuole la mamma…
Il 21 ottobre 2014 fonda il quotidiano La Croce di cui è Direttore Responsabile.
Dal febbraio 2015 tiene una rubrica settimanale intitolata Il mormorio di un vento leggero su Radio Maria.
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