Diritti… “rovesciati”, clamorosa scoperta del Codacons: Inps distratta e invalidi beffati, agli ultra65enni negati i benefici del prepensionamento


Pubblicato il 04 Settembre 2015

Chiesto intervento urgente, ecco la nota stampa
 
 
Le recenti astruse riforme pensionistiche hanno fatto sì che si vada in pensione oltre i 65 anni. Solo che queste riforme vanno più spedite delle lentissime norme INPS riguardo il prepensionamento dei lavoratori disabili per i quali ricordiamolo sono previste due tipi di agevolazioni:
•     pensione anticipata di vecchiaia (Il Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 503 articolo 1, comma 8 prevede la possibilità per i lavoratori, iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, con invalidità non inferiore all’80%, di anticipare l’età pensionabile (pensione di vecchiaia) a 55 anni per le donne e a 60 per gli uomini;
•     contributi  figurativi per il prepensionamento. La Legge 23 dicembre 2000, n. 388 articolo 80, comma 3 consente ai lavoratori sordomuti e agli invalidi per qualsiasi causa (ai quali sia stata riconosciuta un’invalidità superiore al 74 per cento o assimilabile) di richiedere, per ogni anno di lavoro effettivamente svolto, il beneficio di due mesi di contribuzione figurativa. Il beneficio è riconosciuto fino al limite massimo di cinque anni di contribuzione figurativa utile ai fini del diritto alla pensione e dell’anzianità contributiva.
Pertanto, usufruendo di questa opportunità, il lavoratore invalido o sordomuto può raggiungere il diritto ad andare in pensione con cinque anni di anticipo.
Succede però che le commissioni invalidi ASP e quelle di verifica INPS siano imbrigliati in rigidi schede computerizzate che non consentono in soggetti ultrasessantacinquenni la percentualizzazione precisa del danno invalidante ma solo l’attribuzione di una generica fascia 67-99%, inutilizzabile per la concessione dei sopradetti benefici. Ci troviamo quindi di fronte ad una situazione paradossale che non solo l’INPS colpevolmente non ha previsto ma che pervicacemente non risolve nonostante continua sollecitazioni.
Il Codacons chiede quindi un pronto intervento dei vertici INPS perchè diano disposizioni ai loro funzionari di trovare un modo per determinare le percentuali di invalidità anche in soggetti ultrasessantacinquenni e di farlo subito senza trincerarsi dietro le solite manfrine burocratiche.

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