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Disagio abitativo: 2024 anno difficile per Catania. “L’amministrazione non incontra il sindacato degli inquilini e gli impegni continuano a non essere rispettati”

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Secondo il Sunia Sicilia e Catania, il 2024 per il capoluogo etneo è stato un anno difficile sul disagio abitativo, ma a fronte di famiglie da anni in attesa di casa popolare e dei tanti sfratti subiti da chi non può permettersi un alloggio a canone sostenibile, l’amministrazione comunale non ha sentito l’esigenza di incontrare le organizzazioni sindacali degli inquilini e degli assegnatari.

“Gli impegni assunti in passato continuano a non essere rispettati”, dicono le segretarie del SUNIA Sicilia Giusi Milazzo, e del SUNIA Catania, Agata Palazzolo, riferendosi in particolare ai 144 alloggi delle “Due torri” di viale San Teodoro, che reputano “un’incompiuta più che ventennale che in un quadro di carenza di alloggi popolari rappresenta uno sfregio per il disagio grave di tante famiglie”.

Per il sindacato non si spiega che per l’ ultimo l’annuncio dello stanziamento da parte del Governo nazionale per San Cristoforo, “non ci sia nè l’attenzione nè pare la volontà di aprire un confronto sull’utilizzazione dei tanti fondi di cui la città dispone continuano Milazzo e Palazzolo- pensiamo per esempio ai 76 milioni del Pon Metro plus destinati alla rigenerazione per progetti che dovrebbero essere utilizzati non solo per rifare piazze e aiuole, ma anche per far fronte al disagio abitativo riutilizzando gli immobili pubblici dismessi, dotare di infrastrutture sociali i quartieri periferici (detto non solo dal punto di vista geografico) ,e realizzare un piano straordinario di manutenzione per i circa 3000 alloggi pubblici residenziali di proprietà del Comune. Pensiamo che nella nostra città occorra affrontare il tema delle disuguaglianze in modo strutturale a partire dal garantire il diritto alla città e ad una buona  qualità del vivere e dell’abitare per tutte le donne e gli uomini che nella città vivono”.

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Iene Sicule

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