di Iena Scenografica. Da responsabile della protezione civile regionale gli “incendi” dovrebbe spegnerli e le emergenze dovrebbe risolverle. Succede invece che Salvo Cocina esaspera gli animi di chi da mesi soffre la carenza idrica, deridendo la protesta messa in atto dai primi cittadini dei comuni interessati. Nella sede della protezione civile si sono simbolicamente incatenati […]
(Dis)Istruzione Pubblica, Coordinamento catanese dei docenti: ritirare il disegno di legge del governo
Pubblicato il 20 Maggio 2015
di marco pitrella
“La scuola pubblica non si tocca”, è il coro dei docenti al sit-in di fronte la Villa Bellini di Catania. “No alla pessima scuola di Renzi” c’è scritto sullo striscione e loro, gli insegnati, hanno in mano una candela a simboleggiare il “lutto” per la distruzione del sistema scolastico.
Sono ormai “testati” gli incontri & le proteste contro la nota “buona scuola”, la “squola” buona solo per il governo: “ Giorno dopo giorno ci scendiamo in piazza, questa è la decima iniziativa del coordinamento catanese, – dice Luca Cangemi – siamo in mobilitazione dal 30 marzo e ci resteremo sino a quando non si ritirerà il disegno di legge.”
Del resto, l’adesione allo sciopero del 5 maggio ha sfiorato l’80%, hanno affermato i sindacati.
E, in effetti, andando a memoria, non si ricordano manifestazioni così continue & costanti & partecipate, di “massa” verrebbe da scrivere, per evocare belle espressioni d’altri tempi… (che l’Italia “renziana” stia balzando indietro?)
Se “passa” la riforma (si spera ancora nel voto “contrario” del Senato) “la corruzione diventerà legale, – lancia l’allarme Paola Ansaldo – blocco degli scrutini è la parola d’ordine” che, a quanto spiega Nino De Cristofaro dei Cobas, “è stato già indetto per i primi due giorni di scrutinio (eccetto chi dovrà fare esami; terza media e 5°anno di scuola superiore), basterà che un solo docente decida di scioperare per bloccare lo scrutinio di una classe.”
La città etnea, dal canto suo, non arretra; il prossimo appuntamento è previsto per venerdì alle 11.00 all’Istituto Tecnico Archimede.
“Chiediamo a tutta la società di fare della scuola un bene comune”, conclude De Crostofaro… in fondo è un messaggio anche per Renzi, il Mattel pneumatico, che dopo qualche timida apertura, di sentire ragioni non né vuol sapere. La solita coerenza stilistica, si sa.
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