di iena per l’obiettività
Sabato sera di impegno civile domani a Catania: partiti, associazioni di impegno sociale, movimenti, club, comitati, singoli cittadini e giornalisti democratici si daranno appuntamento alle 20 davanti al Municipio per protestare “contro le destre responsabili del dissesto”.
Dopo quanto accertato dalla magistratura, con la richiesta di rinvio a giudizio per tutti i colpevoli esponenti del centrodestra catanese, le forze popolari e democratiche non potevano rimanere in silenzio. Come un qualunquista qualunque. E allora si fiaccola!
Apriranno la manifestazione, con un cartello gigante che denuncia “La destra affossa Catania”, i rappresentanti delle associazioni civili e antifasciste.
Un loro portavoce ha spiegato in anteprima: “il dissesto provocato dalla destra mette a rischio i servizi sociali e la vita stessa di noi cittadini. Denunciamo senza se e senza ma questa vergogna. Noi cittadini liberi e democratici siamo sempre la verità, al di là degli schieramenti. Quindi, anche se fosse stata mai accertata una responsabilità della sinistra saremmo stati ugualmente qui a protestare, mica in salotto”.
Saro D’Agata, già apprezzato assessore della giunta Bianco, ha invitato i responsabili morali del dissesto, ovvero le forze del centro destra “ad una seria e sincera affermazione di responsabilità, in nome della verità. Senza infingimenti”.
Le forze democratiche e popolari mettono sul banco degli imputati il sindaco Raffaele Stancanelli. “Stancanelli rispondi” recita uno striscione che verrà affisso davanti alla Cattedrale.
Centri sociali, associazioni antirazziste e il Pd si propongono, nel concreto, di realizzare un dossier sulle gravi responsabilità del centrodestra catanese, a cominciare dall’azione che ha provocato disastri in questi anni come quella realizzata da Rosario Falsaperla, potente esponente del centrodestra massonico, accusato di avere contributo, anche con logge e loggette, al disastro denunciato.
“Noi facciamo nomi e anche cognomi” ha precisato un organizzatore della manifestazione, mentre parrebbe che Orazio Licandro abbia invitato alla sobrietà. Uno degli slogan della serata, infatti, sarebbe: “niente becera cultura, semmai inserimento professionale, serio e retribuito”.
Angelo Villari sarà presente in prima fila -rigorosamente a titolo personale- mentre la Cgil sarà in altro lato della piazza. Per evitare polemiche qualunquistiche sul rapporto Pd-Cgil.
Villari non ha rilasciato dichiarazioni, ma secondo indiscrezioni avrebbe detto: “diamoci un taglio, noi siamo persone serie, rigorose e competenti”. Insomma, tutto il contrario di un Lombardo qualunque, aggiungiamo noi.
L’avv. Michele Giorgianni sarebbe, invece, indeciso sulla sua partecipazione: “non vuole sembrare troppo di parte, lui che è sempre stato obiettivo, malgrado la becera cultura di queste destre” -ha spiegato un suo amico.
Dall’area Liberal, frattanto, si è sottolineata l’esigenza di “rigore nei conti”: esempio emblematico l’opera della giunta Bianco. Non a caso uno slogan della serata dovrebbe essere: “rigore per la Juve e per Catania”. Uguale per tutti, prima di tutto, quindi, come confermato da club “intellettuali a corte” che ha annunciato un documento di analisi sulla crisi di Catania in relazione alla fame in Madagascar.
Cittàinsieme, invece, non ha voluto rilasciare dichiarazioni: “siamo obiettivi, mica uno Stancanelli qualunque” avrebbe detto un cultore di filosofia d’area. Che avrebbe aggiunto: “a noi non chi chiude la bocca nessuno, nemmeno i nostri amici. Anche perchè non ce n’è bisogno.”.
Comunque, mentre fervono i preparativi, la grande stampa nazionale ha già realizzato inchieste e approfondimenti sul tema “Il dissesto di Catania, fra donne, sci e bella vita”. Sotto accusa: la destra catanese. La Rai produrrà un dossier sul tema del dissesto e il malgoverno della destra, che andrà in onda prossimamente.
Per finire, si annuncia anche lo striscione delle “Donne per Pippo Arena” che avrebbe un polemico riferimento a noi: “Benanti fai i nomi dei potenti, non nascondere gli amici tuoi delle destre”. Ma è solo un retroscena su cui contiamo di avere conferma.
SATIRA (la realtà è molto peggio).
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