di iena politicaSe l’incontro del Comitato regionale del Partito dei Siciliani-Movimento per l’Autonomia, convocato ieri a Caltanissetta, doveva essere un golpe contro Raffaele Lombardo così non è stato. Anzi, l’esigua presenza dei componenti il comitato, amministratori e militanti del movimento fondato dal governatore di Sicilia uscente, ha dato un segnale del fatto che senza Raffaele Lombardo l’interesse per il Pds non è più lo stesso.Ieri, il senatore Giovanni Pistorio s’è dimesso da segretario del partito e le sue dimissioni sono state accettate. Al suo posto, per il momento, una direzione collegiale, coordinata da Rino Piscitello e formata da Roberto Commercio, Sandro Oliveri, Roberto Di Mauro, Nicola D’Agostino, Rosanna Interlandi, Vito Li Causi e Francesco Colianni.Un incontro convocato forse con troppa precipitazione, qualcuno aveva forse fretta di determinare la successione a Raffaele Lombardo? Si sussurra che qualcuno vorrebbe spostare il partito verso Rosario Crocetta e il Pd, magari in cambio di un assessorato regionale: sarà vero tutto ciò?Intanto sempre ieri Raffaele Lombardo, tramite il suo blog, prendeva le distanze da alcuni avvenimenti che hanno contraddistinto l’incontro autonomista di ieri: ” Oggi –ha scritto Lombardo- invece lunga gita con mia moglie nella provincia di Ragusa. Non capitava da almeno 5 anni. Ho ripreso a guidare dopo almeno una dozzina d’anni. Ho incontrato molti amici in credito di una visita. Nel mentre, il Partito dei Siciliani si interrogava “sull’eredità”, su chi deve possederla e perché. Una quarantina tra candidati e componenti di un cosiddetto comitato regionale su 240 e un centinaio di accompagnatori, tifosi, curiosi. Mi hanno riferito. Spiacciono le parole, non pronunziate in sala, di qualche aspirante sciacallo, ma è messo nel conto. Non è la prima volta che mi capita di riflettere sulle miserie di qualche uomo. Pochi in verità. Mi sento libero e liberato da sanguisughe, parassiti e servi sciocchi che nel frattempo si sono affrancati. Non mi convincono le correnti organizzate. Di cosa stiamo parlando? Della corrente separatista? Di quella secessionista o della corrente filo governativa? Mi sembra piuttosto il preludio di qualcos’altro. Ai tanti liberi e forti dell’Autonomia, a chi me lo ha chiesto, consiglio di aprirsi al mondo. Di coinvolgere i siciliani e di abbandonare le comodità del Palazzo; di eleggere democraticamente i capi; di sapere interpretare il dramma della povertà, del bisogno, del lavoro che non c’è. Io ho fatto la mia parte. E l’ho fatta fino in fondo scommettendo tutto me stesso. Ora spetta a loro” -conclude Raffaele Lombardo.A chi si riferisce Raffaele Lombardo? A chi è rivolto quel “Spiacciono le parole, non pronunziate in sala, di qualche aspirante sciacallo, ma è messo nel conto. Non è la prima volta che mi capita di riflettere sulle miserie di qualche uomo”? Forse a qualcuno che ha troppa fretta di spostare il Pds-Mpa verso Rosario Crocetta per un posto d’assessore regionale?
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