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Dove fiorisce la Jacaranda: inaugurata la settima edizione a Mascalucia (Ct)
Pubblicato il 15 Giugno 2019
Caldo e naturale, dai mille usi e dalle molteplici caratteristiche. Grezzo o lavorato, oggetto di arredo o scultura artistica, rappresenta un vero e proprio dono della natura: è il legno, il focus dell’edizione 2019 di Dove fiorisce la Jacaranda. La manifestazione dedicata al verde e all’arte, ideata da Salvatore Bonajuto e giunta quest’anno al settimo anno, è stata inaugurata stamattina nello splendido giardino di Villa Trinità a Mascalucia, e sarà aperta al pubblico anche domani, dalle 10 alle 20.
“Un appuntamento che, ogni anno, si arricchisce di amici, esperienze e bellezza – ha detto Salvatore Bonajuto. Dove fiorisce la Jacaranda è un omaggio all’arte, rappresentata quest’oggi da grandi nomi, ma soprattutto è un momento di condivisione di una visione armonica del mondo, in cui arte e ambiente si sposano con l’incanto che dona un Grande giardino italiano”.
A tagliare il nastro, Antonio Bonajuto, padre del padrone di casa e testimone di un secolo di storia del territorio che l’evento green dell’anno intende promuovere e valorizzare. insieme a Maria Licata, Capodelegazione del FAI di Catania e al sindaco di Mascalucia Vincenzo Magra. Presenti anche Nunzio Condorelli Caff di SiciliAntica, Giuseppe Campanella, di Fineco Banca, sponsor dell’iniziativa e gli artisti autori delle opere.
“Il giardino di Villa Trinità, per il nostro territorio, rappresenta un luogo che è rimasto incontaminato – ha detto il sindaco Magra. E, grazie all’attività di Salvatore Bonajuto, che lo ha esaltato e valorizzato, è diventato teatro dell’incontro tra natura e cultura, facendo di Mascalucia un piccolo laboratorio di sperimentazione artistica fusa all’ambiente, che noi vogliamo valorizzare, sugli esempi di Modica e di Favara”.
Un luogo, Mascalucia, in cui occorre recuperare il rapporto con il territorio e la sua storia, come ha evidenziato Nunzio Condorelli Caff, dell’associazione SiciliAntica, che in passato ha eseguito degli scavi nei pressi della Villa Trinità, riportando alla luce reperti archeologici, anche risalenti all’epoca romana. “Salvatore Bonajuto ha avuto una bellissima idea valorizzando una zona massacrata dal cemento – ha sottolineato. È il tempo di recuperare le nostre radici della nostra storia, riportando alla luce ciò che è sepolto qui”.
Un patrimonio collettivo che bisogna valorizzare, salvandolo dall’oblio, dall’incuria e dalle speculazioni, vizi atavici cui occorre opporsi, per recuperare storia, memoria e identità, ma anche per favorire lo sviluppo economico indirizzandolo verso il bello, secondo Maria Licata.
“La crescita della Sicilia deve passare dalle dall’unicità del suo territorio, ma bisogna abbracciare una nuova idea di sviluppo – ha affermato. Noi del FAI chiediamo alla politica di cambiare strada, di scegliere l’arte e la tutela dell’ambiente. È un’operazione che funziona. lo vediamo con le nostre attività. La bellezza è il nostro petrolio e noi abbiamo una grande responsabilità”.
Il FAI sarà partner dell’evento nell’evento: dal 20 giugno al 19 luglio, la Cappella Bonajuto, sito bizantino custodito nel cuore della Catania antica, ospiterà le opere realizzate per Dove fiorisce la Jacaranda per la mostra Lignum intra saxa i cui proventi serviranno a restaurare i meravigliosi affreschi di epoca bizantina rinvenuti all’interno del bene storico.
Con l’edizione 2019 si arricchisce di opere d’arte il giardino di Villa Trinità: un vero e proprio museo a cielo aperto che custodisce le visioni degli artisti che, ogni anno, in occasione di Dove fiorisce la Jacaranda, lo animano con le proprie creazioni, mutandone la fisionomia. Quest’anno, ad allestire le sale naturali rappresentate dai viali alberati, dalle radure e dal giardino segreto di Villa Trinità, grandi scultori del legno siciliani e provenienti dal Trentino.
“A nome della delegazione trentina – ha sottolineato il maestro Elio Vanzo, tra gli artisti della settima edizione della manifestazione – devo fare un plauso a Salvatore Bonajuto e ringraziarlo al tempo stesso per averci permesso a noi di ammirare le bellezze di questo luogo e di esporre le nostre opere in un contesto davvero emozionante”.
Oltre alle opere dello stesso Vanzo, tra cui un magnifico Prometeo, sculture di Mariano Vasselai, Marco Nones, Federico Seppi, Nino Triolo, Livio e Giorgio Conta e Salvo Ligama, che ha dato nuova vita all’albero magico, luogo di infanzia della famiglia Bonajuto. E di Gianpaolo Osele, artista trentino scomparso prematuramente, presente nella memoria degli amici che lo hanno ricordato e di tutti coloro che ammireranno le sue sculture.
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