Dramma Windjet, Cannizzo (Sviluppo Mezzogiorno): “sullo sfondo ombre ed irregolarità, si sollevi il velo!”


Pubblicato il 14 Agosto 2012

Riceviamo e pubblichiamo un intervento sulla drammatica vicenda della compagnia aerea da parte del dott. Franz Cannizzo (nella foto), dirigente di “Sviluppo Mezzogiorno” con delega alla crescita economica delle regioni del sud Italia:

“ho seguito in questi mesi con grande attenzione la vicenda “Wind Jet – Alitalia”, per un ampio ordine di motivi, non ultimo quello turistico e del grande contributo dato da questa compagnia aerea alla crescita degli arrivi turistici sia Italiani che stranieri su questo territorio.A mio parere il vero problema è che negli ultimi tempi giornali e televisioni non hanno dato, stranamente, alcun enfasi alla vicenda “Wind Jet – Alitalia”, che praticamente è stata taciuta e solo da qualche giorno ha avuto una diffusione nazionale. Inoltre, i passeggeri sono stati informati in ritardo e le poche notizie sono state fornite in modo sconnesso, causando grandi difficoltà ed ingiustificati esborsi di danaro, ai passeggeri in possesso di un biglietto aereo Wind Jet.Occorre ricordare che Wind Jet lavorava benissimo su alcune tratte considerate particolarmente redditizie, come ad esempio la Milano-Catania. La situazione è certamente complessa, e in parte è sconosciuta nei dettagli e nelle effettive motivazioni.Per esempio, occorrerebbe conoscere quale sia stato il ruolo di Enac, di come non si sia fatto nulla per difendere Wind Jet dalla concorrenza con le compagnie straniere, come ad esempio Ryanair (d’ora in poi, per brevità, RYR), e del perché nonostante tutti gli aiuti ricevuti Alitalia si ostina alla sua vocazione nazionale, mangiando fette di mercato proprio alle compagnie minori, senza valorizzare i viaggi a lunga percorrenza.Sarebbe ora che si sollevasse il velo che copre le trattative tra gli aeroporti, che agiscono come soggetti privati, e le compagnie aeree. Chi e come stabilisce i prezzi, i compensi e i diritti. Forse, molto più semplicemente Alitalia trae maggiore sollievo dal fallimento di Wind Jet di quanto avrebbe potuto sperare con la sua acquisizione.Ho la viva impressione che esistano troppe irregolarità,che vengono sottaciute e che poi incidono sui livelli di competitività offerti dalle aziende.Spesso questa competitività affonda le proprie radici in gravissime irregolarità; come quelle commessa da RYR nei confronti dei propri dipendenti ai quali non sono stati versati i contributi INPS perché si avvale del diritto irlandese. I dipendenti della RYR, infatti, si sono visti accreditare lo stipendio su dei conti irlandesi, ma poiché sono residenti in Italia, il datore di lavoro non ha effettuato i versamenti INPS e INAIL.La situazione di RYR dovrebbe essere indagata con maggiore cura e attenzione da parte delle autorità garanti della concorrenza. Ad esempio RYR incassa diversi contributi dagli enti in cui sono ubicati gli scali utilizzati e vi sono regioni,come ad esempio la nostra regione, la Puglia e la Sardegna, dove RYR incassa direttamente contributi a fondo perduto.Vista la situazione così poco chiara, il sospetto è che Wind Jet, in un certo qual modo, sia stata vessata proprio dalla mancata applicazione di rigorose regole in merito al rispetto della concorrenza e che il suo fallimento potrebbe fare comodo a molti, e non solo all’Alitalia che a quanto pare non era troppo motivata all’acquisto di Wind Jet.”


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