di iena marco pitrella (con il concorso esterno di marco benanti).
Lo scrive chiaro, chiaro a Enzo Bianco, Concetta Raia: “non ho dubbi…”.
Martedì, 9 giugno, ore 19.04, Enzo Bianco, sul suo profilo facebook, ribadiva “la PIENA CORRETTEZZA dei comportamenti della giunta”, a proposito della vicenda doppia e pesante, tra Corte dei conti, richiesta di 10anni di interdizione, e richiesta di rinvio a giudizio della Procura della Repubblica per fatti che vanno dal 2013 al 2018 e che col bilancio hanno a che fare.
Manco il tempo, Concetta Raia, a commento del post, scriveva: “sono convinta che riuscirete a dimostrare che avete agito nell’interesse della città. Non ho dubbi…”, ecco.
Ecco “l’inchino”.
Del resto, come avrebbe potuto, anche volendolo, non costituirsi parte civile, Giacomino, senza dimettersi da segretario? Come si sa in giunta non c’era solo Enzo Bianco ma tutti gli assessori e, tra questi, Angelo Villari, che solidalmente condividono con il capo dell’amministrazione comunale le responsabilità amministrative e penali dei provvedimenti deliberati.
Solo a immaginarselo, cosa sarebbe successo se Giacomino si fosse ricalcata la costituzione di parte civile: il “bordello”, vista anche la coincidenza delle intercettazioni dell’inchiesta “Malpassu” in cui si parla dell’ex segretario della Cgil (che non è indagato) in una faccenda tutta da chiarire che, si sa, è altra cosa rispetto alle vicende comunali.
Ora, se uno non ha dubbi non si costituisce parte civile. Se uno è convinto, come scrive Concetta Raia che gli attuali indagati abbiano agito nell’interesse della città, non si costituisce parte civile.
Invece, mercoledì, l’indomani, Rota con un comunicato conferma che la Cgil si costituirà parte civile dando un giudizio che tende a diluire la responsabilità degli attuali indagati; ma che comunque, sempre nel comunicato, tira in campo tutte le amministrazioni degli ultimi vent’anni, non esclusa quella di Bianco in cui Villari era assessore.
La domanda va domandata: tra moglie e marito, Concettina e Giacomino, siamo davanti a uno stucchevole e disarmante gioco delle parti o la Raia, dirigente regionale dello SPI-Cgil, prende le distanze dal deliberato della Cgil di Catania, voluto già a dicembre dal segretario provinciale Rota? il quale, fra l’altro, tira dritto sulla costituzione di parte civile contro la giunta Bianco, compreso Angelo Villari.
A dirla tutta, Concettina, che sembra non saper come trascorrere il tempo, sulla tastiera è sempre pronta, neanche fosse un leone… da tastiera: come quando, era il 20 aprile e anche lì, manco il tempo di nominare “da remoto” Angelo Villari segretario provinciale del partito democratico “in pectore”, che lei, Concettina, ebbe a scrivere dal suo profilo facebook: “al mio amico ANGELO auguro buon lavoro”; con il nome in maiuscolo, nemmeno avesse un significato subliminale; da notare il maiuscolo come Enzo Bianco. Di che stupirsi? a qualcuno di importante, Concettina, dovrà pure ispirarsi.
Poi subito pronta, Concettina, ma stavolta il giorno prima, a scrivere il contrario di quello che farà la Cgil catanese (guidata da suo marito, ricordiamo) il giorno dopo con la costituzione di parte civile voluta appunto da Giacomo Rota.
Non c’è che dire ma… a noi caro Marco Benanti, senza alcun dubbio un dubbio viene.
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