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E l’on. Cateno …finì in catene a casa sua
Pubblicato il 28 Giugno 2011
Falso in atto pubblico e tentata concussione. Con quest’accusa la Procura della Repubblica di Messina ha richiesto ed ottenuto dal Gip l’arresto -sono tuttavia stati concessi i domiciliari- del deputato regionale Cateno De Luca, fondatore e leader del movimento Sicilia Vera.
I fatti risalirebbero ai tempi in cui l’onorevole De Luca era sindaco di Fiumedinisi, comune della provincia di Messina, esattamente agli anni 2007 e 2009 periodo nel quale il comune avrebbe approvato un piano per riqualificare la cittadina, con la realizzazione di opere di urbanizzazione ed il recupero d’immobili danneggiati.
Destinatari del provvedimento del Gip Daria Orlando sono anche il fratello del deputato, Tindaro Eugenio De Luca, il capo dell’area servizi territoriali e ambientali del Comune e il presidente della commissione edilizia.
A giudizio dei pubblici ministeri il contratto di quartiere, che si è avvalso anche di una variante al PRG, avrebbe puntato a realizzare opere “direttamente o indirettamente riconducibili a De Luca e ai suoi familiari”. Tra queste una struttura alberghiera con centro benessere realizzata in contrada Vecchio dalla Dioniso srl, il cui amministratore unico è Cateno De Luca, alcuni centri di formazione permanente del Caf Fenapi (presieduto dal deputato regionale, nonché vari alloggi costruiti dalla Mabel, cooperativa il cui amministratore è il fratello del deputato).
A quest’ultima cooperativa si riferirebbe la tentata concussione. Secondo i pubblici ministeri titolari del fascicolo,infatti, i proprietari sarebbero stati indotti a cedere i terreni su cui sono sorti gli alloggi a prezzi inferiori a quelli di mercato. Vicenda che sarà successivamente appurata nel corso del procedimento.
Complessivamente gli indagati sono ben diciotto e tra essi sarebbero coinvolti, con l’accusa di abuso d’ufficio e falso ideologico, vari amministratori. L’inchiesta ha preso spunto da alcune denunce depositate dal Wwf e amministratori comunali dell’opposizione.
di Iena Cantarella
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