E’ Natale! Vogliamoci bene, ecco i “regali” di Ienesicule


Pubblicato il 24 Dicembre 2023

Per Raffaele Lombardo,  un pugno di bussolotti, per fare una verifica matematica: provi il candidato a fare un sorteggione delle assunzioni a Catania negli ultimi 40 anni e a trovare una o più di una che sia frutto del caso.

Per Luca Sammartino: una zappa, per fare crescere i nuovi semi della politica siciliana, in particolare nel “giardino della Lega”.

Ad Alessandro Porto (assessore comunale alla polizia municipale di centrodestrasinistra): una paletta magica, con la quale si può cambiare partito ogni cinque minuti, senza saperlo.

Alla mafia: un “giorno di libertà”, ovvero un giorno senza essere infiltrata da Catania.

A Mario Ciancio: una copia de “La ricchezza delle nazioni” di Adam Smith, testo sacro dei liberali del mondo. Del mondo, non dei liberali italiani. Che non lo hanno mai letto.

A quelli di “Fratelli d’Italia” proponiamo, invece, di essere “sovversivi” almeno per Natale: fate una nomina, magari ai giochi da tavolo, senza guardare alla famiglia di appartenenza.

Per Seby Anastasi (pres. Consiglio comunale Ct): un vocabolario catanese-italiano/italiano-catanese, per migliorare la comunicazione delle Istituzioni con il popolo.

Ad Enzo Bianco: un mazzo di carte per aprire il “circolo degli amici” alla “Villa degli Sbadigli”, Catania City.

A Nello Musumeci: una copia de “Il ritratto di Dorian Gray”. Per vedere se si riconosce nel protagonista.

A Riccardo Pellegrino (vicepresidente del consiglio comunale di Ct, condannato in primo grado per corruzione elettorale): uno specchio magico, per provare a rimanere in carica dimettendosi nello stesso tempo.

A Nico Torrisi: un biglietto –solo andata- per l’estero. Omaggio dell’Enac.

Alla magistratura catanese: un paio di occhiali da presbite, perché talora pare che anche davanti all’evidenza, non trovi il bandolo. Nemmeno della matassa.

Ad Anthony Barbagallo (segr. reg. Pd): la rivelazione di aver detto –per sbaglio- una cosa vera negli ultimi decenni di impegno politico.

Alla sinistra sindacale Cgil Ct: un paio di manette di latta e un ritratto falso di Robespierre per tentare nel sogno di “fare piazza pulita”. Magari a casa loro.

Al catanese che –a parole- dice che “la stampa è venduta”: prova -per una volta all’ anno- a non pagare per le interviste che rilasci.

Regalo speciale al giornalismo italiano: una copia de “Senza bavaglio, ma con il guinzaglio (del piemme)” –Editore “Procure&Giornalisti Associati”.

Al comunista catanese: un sosia che gli ricordi che fra il mondo della borghesia e quello del comunismo c’è opposizione, non consociazione. E così gli consenta di guarire dalla sua nevrosi.

Alla “Signora in Rosso”: “Lotta dura senza paura (del mutuo)”, sottotitolo:  “Vita difficile di una donna in lotta con pericoli di ogni tipo, dal maschio cattivo al mutuo a suo carico”, Editore “LaSeconda che hai detto”.

Al sindacato: un dado per il brodo, per rendere meglio l’idea di essere “pesce di brodo”.

Al magistrato scrittore e presentatore di successo: una sveglia, per ritrovare le vecchie abitudini, cioè alzarsi presto e andare a lavorare.

A Catania: un “esperimento sociale”, liberare la città per 24 ore dai catanesi. E vedere l’effetto che fa

Al sindaco di Catania (e ai suoi amici), un caldo invito, un invito natalizio, sentito dal cuore: levateci manu.

Ps: chi dimenticavamo, al giudice (uno qualunque) di questo tragicomico paese: un giorno di galera, da innocente. Te lo auguriamo sempre e di cuore.

Satira.

iensicule.


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