Economia, agrumicultura sicula: nuova batosta. “Grazie” al governo (dove siede il sottosegretario alle Politiche Agricole Castiglione)

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Nuovo brillante risultato dell’esecutivo nazionale. E sempre vigile e produttivo “Pippo da Bronte”….di iena alla frutta

No del governo all’aumento al 20% della quantità di frutta nelle bevande analcoliche proposto dalla commissione Agricoltura della Camera con un emendamento alla legge comunitaria: la proposta di modifica, cui sia relatore che governo hanno dato parere contrario, è stata bocciata e diversi esponenti del Pd.

“Martina – si chiedono i deputati democratici Michele Anzaldi della commissione Agricoltura e Federico Gelli e Giovanni Burtone della commissione Affari Sociali – è il ministro delle Politiche agricole o delle multinazionali? E’ singolare che invece di difendere gli interessi dei nostri agricoltori e consumatori, sulla quota di frutta nei succhi il ministro preferisca tutelare le grandi aziende e vada contro il voto espresso dalla commissione Agricoltura su impulso proprio del Pd. L’aumento della quota di frutta nelle bevande analcoliche rappresenta una conquista che tutela maggiormente la salute dei consumatori, come dicono i medici, e dà impulso ai nostri produttori, in particolare quelli medi e piccoli. Una misura che sorprendentemente il ministro all’Agricoltura non ha voluto sostenere, andando contro il suo stesso settore di competenza. Un atteggiamento poco comprensibile: nel momento in cui i parlamentari del Pd mostrano di saper resistere alle pressioni, la sconfessione arriva proprio dal titolare del ministero competente”.

E non è finita: “ancora una volta hanno vinto le lobby industriali e l’agrumicoltura siciliana subisce un’altra batosta per volontà di chi non capisce il valore e la qualità dei nostri agrumi”. E’ quanto affermano il presidente e il direttore della Coldiretti siciliana, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione.

“Si tratta di una decisione incomprensibile che non tiene conto per niente del comparto, che danneggia gli agricoltori, che impedisce la ripresa visto che l’innalzamento della percentuale avrebbe garantito almeno duecento milioni di chili di arance all’anno in più – affermano ancora. La nostra è una battaglia per tutti i consumatori, soprattutto bambini che bevono delle bibite gassate che di frutta hanno solo un vago sentore.Non è possibile che i deputati che hanno bocciato l’emendamento non si rendano conto del danno che stanno provocando alla Sicilia dove, è bene ricordarlo, le arance al chilo i produttori le stanno svendendo anche a meno di 10 centesimi”-concludono Chiarelli e Campione.

 

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Redazione Iene Siciliane

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