Economia, appello Cisl: vendita “Tecnis”, il Ministero decida entro venerdì


Pubblicato il 10 Aprile 2019

Appello alla Regione e alla deputazione nazionale

Attanasio (Cisl) e Turrisi (Filca): «Preoccupa lo stallo al Mise, se scadono i termini si potrebbe scrivere la parola fine e arrivare al fallimento»

Allarme sollevato dalle federazioni nazionali di categoria Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil anche per il gruppo Condotte

Catania, 10 aprile 2019 – «Se il ministero dello Sviluppo economico non decide entro venerdì per la Tecnis potrebbe scriversi definitivamente la parola fine. Ci appelliamo alla Regione Siciliana e alla deputazione nazionale catanese perché sollecitino il governo nazionale a prendere una decisione».

È alta la preoccupazione della Cisl e della Filca Cisl di Catania per lo stallo in cui versa al Mise la vertenza che coinvolge quello che era il colosso delle costruzioni catanese, la Tecnis. La questione, assieme a quella che riguarda Condotte, è stata sollevata dalle segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil.

In particolare, i vertici nazionali di Filca, Feneal e Fillea denunciano: «Il ritardo con il quale il ministero dello Sviluppo economico sta affrontando le numerose crisi delle aziende delle costruzioni che rischia di lasciare nell’incertezza migliaia di lavoratori e le loro famiglie, oltre ad aggravare ulteriormente la situazione dell’intero settore delle costruzioni. Il Mise si comporti responsabilmente e si attivi per garantire la continuità aziendale e il mantenimento dei posti di lavoro».

Un ritardo che allarma anche a Catania per l’indubbia ricaduta occupazionale e per le ripercussioni sul completamento delle opere necessarie per il territorio catanese.

«Per Tecnis, che a Catania ha lavori come l’ospedale San Marco e la metropolitana, ma vi sono ancora i dipendenti della sede – ribadisce Nunzio Turrisi, segretario generale della Filca Cisl di Catania – se non si decide entro venerdì prossimo con l’aggiudicazione di vendita potrebbe scriversi definitivamente la parola fine. Sappiamo che le offerte classificate per seconde, dopo il ritiro di Pessina costruzioni, hanno già avuto parere favorevole dal comitato di sorveglianza e che i soci sono disponibili a cedere le loro quote. Si attende dal MISE il via libera per l’aggiudicazione provvisoria che dovrebbe avvenire entro pochissimi giorni per non far scadere le offerte. Passato questo tempo gli offerenti potrebbero non avere più interesse perché non più vincolati, così come è possibile che le stazioni appaltanti avviino procedimenti per rescindere i contratti di appalto. A quel punto per la procedura non resterebbe altro che portare a liquidazione l’impresa per fallimento e scrivere la parola fine».

«Ci appelliamo alla Regione Siciliana e alla deputazione nazionale catanese – afferma Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea – perché facciano arrivare il proprio autorevole sollecito al governo nazionale e al ministero, affinché si arrivi alle definizione della vertenza: in gioco ci sono posti di lavoro, maestranze qualificate e il completamento di opere strategiche tanto dal punto di vista infrastrutturale quanto sociale, attese da tempo e fondamentali per lo sviluppo del territorio catanese».


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