La battaglia contro il trasferimento all’estero dei volumi di traffico…
di iena localizzata
In pochi giorni è diventato il simbolo della battaglia dei lavoratori dei call center. L’Urlo di Munch campeggia nelle foto dei profili Facebook di centinaia di operatori di tutta Italia e nei manifesti che impazzano sulla rete e che invitano alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma il prossimo 4 giugno (partenza ore 10 da piazza della Repubblica) in contemporanea con lo sciopero generale dei lavoratori dei call center proclamato dalle organizzazioni sindacali. Lo hanno chiamato No-D-Day (no delocalizzazioni day) per dire no al trasferimento del lavoro all’estero (oltre che alle gare al massimo ribasso) e in particolare in quei paesi (in Serbia, Romania, Albania) dove i grandi committenti migrano per approfittare del basso costo del lavoro (un lavoratore serbo costa un quarto di quello italiano) e dell’assenza di diritti che in quei paesi è la norma. Ed è a causa di questo fenomeno che il settore (che in Italia conta 90.000 addetti) rischia il collasso. Giganti come Almaviva, Comdata, Teleperformance rischiano di chiudere baracca così come è già avvenuto alla Sitel, da poche settimana delocalizzata a Belgrado. A Roma, in questi giorni, è un fiorire di incontri tra lavoratori e istituzioni, tra parlamentari e aziende.
Ieri la riunione tra rappresentanti sindacali e Almaviva che però è stata aggiornata al 19 maggio. Oggi è in corso un’audizione della commissione Lavoro della Camera con le principali aziende del settore. L’obiettivo, questa volta, sembra comune: fermare l’emorragia di posti di lavoro verso l’estero e salvare l’occupazione nelle decine di call center presenti nel territorio italiano. Nei prossimi giorni sono previsti flashmob e anche l’uscita di un videospot per sensibilizzare l’opinione pubblica. Ma l’appuntamento clou è previsto a Roma per il 4 giugno. Quel giorno a migliaia, provenienti da ogni parte d’Italia, sfileranno in corteo per le strade della capitale.
Da Taranto a Catania, intanto, si moltiplicano le adesioni dei lavoratori per la partenza con i pullman predisposti dalle organizzazioni sindacali. Su Facebook è nato un profilo, No Delocalizzazioni Day, che nel giro di due giorni ha raccolto 600 iscritti.
Per info: nodelocalizzazioniday@gmail.com
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