Economia…e fame, Mec(Movimento Elettori e Consumatori): in Sicilia disponibili solo 660 euro al mese


Pubblicato il 09 Febbraio 2014

Analisi congiunturale del reddito per il 2014. Il 60% degli italiani dovrà vivere con 931 Euro al mese, in media.In Sicilia, disponibili solo 660 Euro al mese. Al Nord, quasi il doppio.Melchiorre: “E’ allarme sociale, un terzo dei siciliani può fare solo acquisti necessari”.Ecco quanto sostiene l’associazione…

“il Mec, in collaborazione con ConsumerInst il centro di ricerche dei consumatori di Catania, ha realizzato una elaborazione sul reddito dei consumatori italiani per il 2014. Secondo l’indagine, basata su dati Istat fino al 2013, il reddito disponibile delle famiglie italiane dei ceti medi e bassi che riguardano circa il sessanta per cento del totale, si attesterà, in media, per l’anno in corso, a soli novecentotrentuno Euro al mese, in assenza di correzioni.

Secondo l’indagine, basata su dati Istat fino al 2013, il reddito disponibile delle famiglie siciliane dei ceti medi e bassi che riguardano circa il sessanta per cento del totale, si attesterà, in media, per l’anno in corso, a soli seicentosessanta Euro al mese, in assenza di correzioni.In media, la Sicilia, ha circa il trenta per cento in meno del reddito medio nazionale e solo quattrocentomila famiglie raggiungono un reddito superiore ai duemila Euro al mese.Il dato è particolarmente allarmante, è attribuibile all’aumento della disoccupazione e alla ulteriore riduzione del tasso di attività, oltre che alla riduzione del numero delle pensioni erogate che sono state, e tuttora sono, uno degli ammortizzatori sociali più efficaci del meridione.

Al Centro si supera la soglia media nazionale e si arriva a sfiorare i mille Euro.Il Nord resiste leggermente meglio, rispetto alla media nazionale, nel Nord Ovest e nel Nord Est, toccando i record nazionali di queste fasce sociali, con millecentodiciassette e millecentosessantatre Euro mensili.

“Le nostre analisi hanno voluto tenere conto solo degli elementi più positivi e pertanto il dato, sia pure scioccante, è ancora ottimistico ed in linea con quanto il Mec ha elaborato lo scorso ottobre 2013.” Ad affermarlo è Claudio Melchiorre, presidente del Movimento nazionale MEC e di ConsumerInst, l’Istituto di ricerca dei consumatori fondato da alcune tra le maggiori associazioni dei consumatori catanesi. Melchiorre lancia un allarme forte sulla situazione sociale delle famiglie siciliane: “Almeno un terzo dei siciliani ha già smesso di pagare qualsiasi cosa che non sia assolutamente urgente ed immediata. La stretta sulle assicurazioni attenuerà fortemente il movimento delle persone nell’isola, rendendo ancora più difficile l’occupazione e la creazione di valore aggiunto. La spesa sarà possibile molto presto solo per alimenti e pochi abiti, mentre le offerte speciali nei supermercati sui cibi in prossimità di scadenza non sono già più alla portata di quasi tutto l’ex ceto medio siciliano.”I consumatori chiedono quindi che le istituzioni centrali e locali dell’isola convochino al più presto le associazioni di rappresentanza dei cittadini e non solo dei sindacati. “Ormai i superstiti salariati sono una minoranza che si riduce ad appena il 13% della popolazione. E’ evidente che bisogna cambiare registro e che occorre affrontare l’emergenza sociale in termini di prevenzione della fame, di un letto, della sanità, degli abiti, per almeno la metà dei siciliani.”

Nota metodologica: I dati elaborati sono basati su dati Istat del reddito delle famiglie italiane del 2013, riferiti ai dati certi del 2011, seguendo le progressioni in negativo negli anni seguenti. Sono state applicate, successivamente, due correzioni: l’esclusione del decile superiore dei super ricchi e quella dell’area sociale benestante (reddito familiare superiore ai 30.000Euro) calcolata in base alle mediane Istat. Ai dati ottenuti, è stata applicata la correzione del reddito in linea con il PIL tendenziale del 2014. I dati sono stati trattati al netto delle detrazioni Irpef e le altre trattenute obbligatorie per legge. La stratificazione è stata realizzata sulla base della suddivisione per quinti del reddito della popolazione italiana dall’istituto di statistica. Le ponderazioni sono state decise dall’Istituto dei Consumatori ConsumerInst.”

 


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