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Economia e sindacato: alla guida dei pensionati siciliani Cisl il “giovane” Giulio. La “Trinacria” si conferma terra per vecchi
Pubblicato il 23 Marzo 2013
L’ex segretario (nella foto) del sindacato cattolico catanese è stato rieletto al termine del 9° congresso della federazione. La prima richiesta alla Regione: un tavolo con le forze sociali per istituire un fondo unico dei servizi socio-assistenziali.Dati agghiaccianti su una popolazione in perenne invecchiamento
Il comunicato della Cisl:Il catanese Alfio Giulio è stato confermato alla guida della Fnp Cisl Sicilia, la federazione regionale dei pensionati cislini. La rielezione è avvenuta ieri al termine del IX congresso regionale del sindacato chiuso al San Paolo hotel di Palermo.Giulio, 63 anni, dal 2008 al 2012 segretario generale della Cisl etnea, era stato eletto alla guida della Federazione nello scorso mese di gennaio. Tra le sue esperienze, è stato segretario provinciale dei metalmeccanici Cisl dal 1980 al 1987 e segretario generale della Filca (edili) dal 1987 al 1999; fino al 2008, componente della segreteria provinciale della Cisl di Catania.Dal congresso della Fnp regionale ha ricevuto il mandato che spenderà per i prossimi quattro anni a portare avanti le richieste dei pensionati siciliani. E la prima è subito pronta: un tavolo regionale per riorganizzare la spesa socio-assistenziale in un fondo unico. «Chiediamo alla Regione – dice – di istituire subito un tavolo di confronto con le parti sociali per avviare la riorganizzazione della spesa destinata ai servizi sociali e sanitari per le fasce deboli in un fondo unico, prestazioni che sono assolutamente carenti. Si faccia presto, gli anziani soli, abbandonati, che sono una risorsa fondamentali per le famiglie, se privi di assistenza si lasciano morire».Giulio fa da eco alla voce di allarme che si è levata dal congresso della Fnp siciliana: «Quando parliamo di una situazione di emergenza sociale sugli anziani non esageriamo di certo – commenta Giulio – l’indice di povertà è giunto al 27 per cento, il rischio di povertà ed esclusione sociale riguarda il 46 per cento delle famiglie.«Vogliamo un welfare intergenerazionale – aggiunge il segretario della Fnp Cisl Sicilia – che concili le esigenze dei giovani e degli anziani e di certo non si può pensare di farlo con una quota di spesa sociale destinata alle politiche sociali che si è ridotta negli anni».Per la Cisl siciliana, come indicato dal segretario generale Maurizio Bernava, «le risorse per un fondo destinato alle fasce deboli vanno trovate con il recupero di quelle finora disseminate come contributi a pioggia a favore di cooperative che poi non hanno davvero portato avanti i servizi adeguati. Occorrono poche prestazioni ma mirate, un fondo che nei prossimi cinque anni possa diventare uno strumento di riferimento per le famiglie in difficoltà, gli anziani, le persone non autosufficienti. E ribadiamo l’accesso alle prestazioni deve avvenire attraverso la certificazione dell’Isee, bisogna dare ai poveri veri».
Ecco i dati diffusi dalla Fnp Cisl sulla popolazione siciliana: indice di vecchiaia: 128,3 (in crescita da 10 anni: vuol dire che ogni 100 giovani ci sono 128 persone anziane)indice di natalità: 9,2% (in 10 anni è sceso dal 10,3%, cioè le coppie fanno sempre meno figli (per ragioni diverse, ma tutte molto note); indice di dipendenza: oltre il 53%, ossia ogni 100 persone in età attiva ne abbiamo 51 non attive (cioè di età fino a 14 anni e oltre i 65 anni), e questo valore in termini statistici viene considerato già segnale di squilibrio; indice di dipendenza degli anziani: 29% ossia la percentuale di anziani di cui deve farsi carico la parte di popolazione attiva (dai 15 ai 64 anni) in crescita negli ultimi anni a causa dell’aumento della popolazione anziana e della diminuzione di quella giovanile. Dati sull’impoverimento della popolazione e delle famiglie: nel 2011 per il Sud e le rischio di povertà ed esclusione sociale: 46,2% (nel 2011), era il 39,4% nel 2010famiglie esposte al rischio di “severa deprivazione”: 19,4% (era il 12,1% nel 2010).
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