di iena al verde
Le scadenze, di varia natura, per le imprese e per i cittadini sono tassative. Guai a “sgarrare”: lo Stato non ne suole sentire di ritardi o simili. Invece, a parti inverse, quando le imprese –legittimamente- chiedono il saldo di quanto loro dovuto, ci sono spesso problemi di varia natura. Che producono ritardi, talora invalidanti per le aziende.
Come sta accadendo alla Pubbliservizi, società partecipata della Città Metropolitana di Catania, al centro di un periodo controverso, con i lavoratori fortemente preoccupati per il loro futuro.
Accade così che talune imprese abbiano fatto dei lavori, ma dal mese di giugno-luglio circa non percepiscono quando loro dovuto. Risultato? Ad esempio, l’impresa dapprima è stata in grado di pagare il rinnovo del Durc, il noto documento sul lavoro, ma ora, visti i ritardi nei pagamenti, succede che giorno 11 marzo è il termine ultimo della relativa scadenza. E come fare per gli imprenditori? Come pagare i contributi per rinnovarlo? Paradossalmente, in questo modo, la Pubbliservizi, quando deciderà di pagare le ditte, potrebbe avere la scusa da avanzare in quanto il Durc sarebbe scaduto. Davvero incredibile o quasi!
Si attendono, allora, risposte, sebbene, come è noto, la situazione è complicata per tanti.
Intanto, ci i sono aziende che vantano crediti anche di 270 mila euro, altri di circa 60 mila o 50 mila. Come finirà?
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