Economia…senza freni, Cisl: parte raccolta firme contro i supercompensi bancari

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Gazebo martedì 9 luglio in corso Sicilia a Catania; il 12 luglio a Caltagirone.

a cura di iena senza soldi

Alcuni guadagnano mediamente 46 volte in più, altri anche 100 dei loro dipendenti. Sono i top manager di banche quotate in borsa alle cui retribuzioni la Fiba Cisl vuole dare un tetto massimo. Anche a Catania è stata presentata stamattina la campagna di raccolta firme con lo slogan “Se firmi li fermi, se non firmi, chi li ferma?” per sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare. Erano presenti Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl catanese e Salvo Vecchio, segretario generale della Fiba Cisl etnea (nella foto).Secondo un rapporto Fiba, presidenti, direttori e amministratori delegati delle grandi banche guadagnano mediamente 46 volte la retribuzione dei loro dipendenti, come da contratto Abi. Ma si arriva a picchi di oltre 100 volte. «Per esempio – sottolinea Vecchio – nel 2012 gli amministratori delegati di Intesa e Generali hanno percepito in tre giorni quello che un bancario medio guadagna in un anno intero. Il loro omologo del gruppo Unicredit, che annovera tra i propri marchi anche il Banco di Sicilia, ci ha messo un giorno in più, appena quattro».La proposta di legge Fiba e Cisl stabilisce che la retribuzione fissa dei top manager delle aziende bancarie quotate in borsa, non debba superare il tetto che riguarda i manager pubblici, cioè 294mila euro. E impone limitazioni stringenti anche sul fronte della cosiddetta “retribuzione variabile”. Per il sindacato, la voce variabile del reddito dei top manager deve essere “rigidamente ancorata alla produttività”. Non può, dunque, superare anch’essa quota 294mila euro, né arrivare alle “attuali intollerabili cifre milionarie”.Per Rotolo, «l’iniziativa è dettata dal contrasto tra gli stipendi mediamente stellari dei top manager e le difficoltà quotidiane a far quadrare i conti della stragrande maggioranza delle persone che oggi non è più sopportabile. Tale contraddizione, figlia della cultura dell’irresponsabilità, è particolarmente avvertita in Sicilia dove le famiglie in povertà relativa sono 550mila circa, quasi il 30 per cento, in percentuale.Banchetti e gazebo sosteranno nelle principali vie e piazze dei contri più popolosi della provincia etnea per raccogliere le firme dei cittadini. Già fissati due appuntamenti per la prossima settimana: martedì 9 luglio, sarà possibile firmare a Catania, in corso Sicilia; venerdì 12 luglio, a Caltagirone.Il testo, di cui è primo firmatario il segretario generale Cisl Raffaele Bonanni, nei giorni scorsi è stato depositato in Cassazione.

Alcuni esempi: A.D. Intesa, 3.937.000 (2012); A.D. Generali, 3.478.000; A.D. Unicredit, 2.997.000

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Redazione Iene Siciliane

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