Economia…”solidale”: le cooperative rosse cambiano colore


Pubblicato il 07 Novembre 2015

di iena sindacale marco benanti

Da giorni i lavoratori Coop sono impegnati per la mobilitazione nazionale del 7 Novembre. Questa la data indicata per lo sciopero nazionale indetto da CGIL, CISL e UIL che compatte dicono no ad un rinnovo contrattuale che andrebbe a peggiorare le condizioni economiche dei lavoratori impiegati nella distribuzione cooperativa.

Le richieste da parte delle “cooperative rosse” sono le seguenti:

-aumento del divisore orario e conseguente riduzione del costo ora lavorata;

-Riduzioni delle maggiorazioni di straordinario, supplementare, notturno festivo e domenicale;

-riduzione del trattamento di malattia per le assenze brevi;

-revisione del sistema di classificazione eliminando il livello 4 super e il 3 super;

-Conferma delle minori ore di permesso per le piccole cooperative e ampliamento dell’applicazione anche per le imprese oltre i 300 dipendenti che hanno una rete vendita assimilabile alle cooperative minori;

-inserimento di un sistema derogatorio del contratto nazionale per la rete vendita collocata nel Sud Italia.

Per la prima volta nella storia aziendale di Coop Sicilia, i lavoratori del punto vendita Katanè aderiranno in massa allo sciopero di giorno 7.

“Siamo stanchi di sacrificare la nostra dignità in cambio di un pezzo di pane. Anche noi, insieme ai colleghi delle altre regioni del centro e del nord Italia, ci sentiamo in dovere di manifestare a testa alta per i nostri diritti. Le Coop chiedono le deroghe per il Sud Italia e noi rispondiamo che non intendiamo rinunciare neanche ad un euro del nostro salario”. Questa la risposta dei lavoratori.

Ma la storia dello sciopero dei lavoratori coop non finisce qui. Da giorni, a livello nazionale, si registrano segnalazioni da parte di diversi punti vendita in cui l’azienda starebbe scoraggiando i dipendenti ad aderire allo sciopero attraverso minacce e intimidazioni… “se scioperi perdi il posto di lavoro”, “state scioperando per motivi inutili…cosa vuoi che siano due euro in meno”, “l’azienda vede di cattivo occhio chi aderisce allo sciopero” ecc ecc…

Questi sono i sintomi di un’azienda che muta nel suo DNA, dimenticandosi dei 150 anni di cooperazione che ha alle spalle.

Approfittare della paura di perdere il posto di lavoro e fare leva sugli alti livelli di disoccupazione del meridione è semplicemente un atto vergognoso da parte di chi, da decenni, vanta un marchio distintivo come quello di coop.

La Coop non è più tanto rossa, è marroncina… tendente al nero più profondo.

 

 


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

1 min

“Minacce e, addirittura, aggressioni a mano armata in pieno centro storico a Catania. E’ quanto accade quotidianamente all’interno del parcheggio Amts di Corso Sicilia (dinanzi ad un affollato supermercato) ad opera di persone senza fissa dimora”. A denunciarlo è il vicepresidente del I municipio di Catania, Giuseppe Arcidiacono. “Diversi, purtroppo, sono gli episodi registrati negli […]

1 min

Attiva anche per il 2025 la misura della Regione Siciliana “Straccia-bollo” che consente ai siciliani morosi di pagare la tassa automobilistica scaduta senza interessi e sanzioni. Per evitare la prescrizione dopo i tre anni, infatti, non verrà effettuata dall’Agenzia delle entrate e riscossione (Ader) la sospensione di tutte le attività e delle procedure relative ai […]

1 min

Un traffico complessivo di oltre 23 milioni di passeggeri nel 2024, con un incremento del 13 per cento circa rispetto all’anno precedente. È il dato sugli scali siciliani riportato da Assaeroporti, l’Associazione italiana dei gestori aeroportuali, nel rapporto consuntivo pubblicato oggi.In particolare, tra i dieci aeroporti più trafficati in Italia ci sono Catania, al quinto […]

2 min

Con la sentenza del 30 gennaio 2025 il Tribunale del lavoro di Catania ha confermato il diritto alla Naspi, l’ indennità di disoccupazione, ai 16 lavoratori della Ottimax di Catania che, poiché trasferiti in massa al Nord Italia, si erano dimessi.In questo modo il Tribunale riconosce la “giusta causa” di dimissione per i trasferimenti oltre […]