Economia: Toc, toc! A qualcuno interessa un miliardo/161.000.000 euro di investimenti in Sicilia


Pubblicato il 27 Giugno 2014

Stanno andando al macero 1.161.000.000 euro per fogne e depurazione: A CHI FREGA?

 di Domenico Stimolo

Siamo proprio l’isola del solenne ed antico “babà”.

Tutto scivola sul “dolce”………Domani è sempre un altro giorno. Chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato.

Una vera e propria arte….. nel mangiare e bere, bene, alla faccia degli altri.

Tutti piangono, a partire dai preposti delle varie specie. Come in una novella recita di tragedia greca, si strappano i capelli e le vesti, rotolandosi per terra…..tutta sceneggiata, accompagnata dall’emissione di solenni parole.

La Sicilia annega nella disoccupazione, nella povertà e nel degrado più grande, in specie quello ambientale.

Serve ancora riportare i “numeri” dell’immane disastro in atto?

Ognuno, in funzione della posizione in cui si trova, ha il “ suo personale traduttore automatico”.

Eppure la cifra della risorsa economica in gioco, stanziata a favore dei siciliani, è proprio gigantesca: 1.161.000.000 euro. Giusto per rinfrescare la memoria  per i più grandicelli sono 2.248.009.470.000 vecchie lire.

 Un evento storico, da festeggiare ad “ostriche e champagne”. Una risorsa, delle più grandi in assoluto sul piano storico per voce omogenea di intervento. Le ricadute riguardano tutte le aree siciliane, con particolare evidenza per il territorio catanese.

Eppure – incredibile, ma vero – tutto è disperso tra i cavilli, lacci e laccioli dei nostrani “sbroglia-matassa”.

Quelli, vecchi e nuovi, famosi per avere portato l’isola al disastro nel corso di tanti decenni.

Qualcuno: forze politiche, sociali, istituzionali, sindacali, imprenditoriali, associative, società civile, religiose, club “della briscola”,….…e chi più ne ha ne metta, è interessato a sbrogliare il rotolo astruso in tempi rapidi?

I  soldi ci sono. Tanti, belli  e suonanti.

 In parte grande vengono dalla Comunità Europea….quell’Europa che molti oggi guardano con gli occhi storti.

 

PREMESSA:

 

Oltre due anni addietro, Il 30 aprile 2012 Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica – CIPE- ha deliberato il mega investimento. Le risorse economiche riguardano il “Fondo per lo sviluppo e la coesione-programmazione regionale” e gli stanziamenti relativi alla programmazione comunitaria europea 2000-2006.

L’intervento, a carattere d’urgenza, serve a tamponare le procedure di infrazione comunitarie n° 2034/2004 e 2009/2034  – Corte di Giustizia dell’Unione Europea -che riguardano la mancata applicazione della direttiva 91/171/CE inerenti la gestione del convogliamento degli scarichi reflui e della depurazione.

Le procedure del 2004 e del 2009 riguardano rispettivamente agglomerati urbani con carico di scarico generato maggiore di 15.000 e 10.000 abitanti  equivalenti che scaricano in aree non sensibili e “sensibili”.

Nel primo caso l’obiettivo doveva essere raggiunto al 31 dicembre 2000, nell’altro al 31 dicembre 1998.

Le infrazioni economiche comminate, molto rilevanti, riguardano il non rispetto degli art. 3, 4 e 5: “ insufficienza del sistema fognario e sistemi individuali non appropriati; “ mancanza di trattamento delle acque reflue, livello di trattamento non adeguato, valori allo scarico non conformi”. Per aree urbane superiori ai 15.000 abitanti inizialmente le città interessate erano 159, poi scese a 104. Per le aree urbane oltre 10.000 abitanti i siti  coinvolti sono 143.

Dato l’incredibile incivile enorme ritardo accumulato tutte le opere infrastrutturali devono essere tassativamente realizzate entro il 2015.

Gli investimenti sono rivolti anche al “ miglioramento del servizio idrico”.

Delle regioni in “gioco” alla Sicilia è stata assegnata la parte assolutamente più preponderante: 1,161 miliardi di euro. Segue la Campania e la Calabria con 211 milioni per parte, Puglia con 97 milioni, Sardegna con 46, Basilicata con 32.

 

SITUAZIONE IN ESSERE:

 

In Sicilia la situazione è a “ macchia di leopardo”, con situazioni territoriali di gravissima carenza con conseguente allarme civile ed ambientale.

Scorrendo i dati del Report “ Ecosistema Urbano 2013” di Legambiente, relativamente alla “capacità di depurazione” ( % di abitanti allacciati agli impianti di depurazione, giorni di funzionamento dell’impianto di depurazione, capacità di abbattimento del COD) e alla “dispersione della rete”  ( differenza, in %, tra l’acqua immessa e l’acqua consumata per usi civili, industriali, agricoli ) emergono drammaticamente tutti gli aspetti di strutturale mancanza riguardo il sistema fognario, gli allacciamenti, la depurazione, la dispersione nella rete distributiva:

Catania: solo il 22% delle acque reflue vengono depurate. L’80% della popolazione non è allacciata alla rete fognaria.  Vero record nazionale in negativo. Il “tutto”…. in oggetto viene rimesso nel sottosuolo cittadino…..con grande “ gioia”  della natura, dei cittadini e del “civico interesse”. Il 41% delle acque immesse nel sistema di distribuzione cittadino sono disperse senza arrivare ai cittadini e alle strutture produttive.

Palermo:  le acque reflue depurate sono pari al  41%; nel sistema distributivo si perde il 52% dell’acqua potabile.

Messina:….non pervengono i dati. La situazione non è rilevabile.

Siracusa:  dai dati ultimi ( 2009) si rileva un’ottima depurazione – 93% – e una dispersione al 50%.

Trapani: depurazione 87%; dispersione 40% – dato 2009 -.

Agrigento:  depurazione 70 % ; dispersione 40%. Dati del 2009.

Enna:  depurazione 71%; dispersione 36%.

Caltanissetta: depurazione 63%; dispersione n.d.

Ragusa: depurazione 99%; dispersione 40%.

 

Giusto per riflettere in maniera adeguata sull’oggetto in causa è sempre bene ricordare che per la civiltà umana, le reti fognarie  e la depurazione delle acque, per le comunità residenti nei siti urbani rappresentano l’aspetto prioritario di salvaguardia della salute, di prevenzione principale di insorgenza di virus e malattie generate dall’insalubrità dei luoghi abitati.

Sul piano regionale 90 Comuni sono totalmente privi di depurazione, molte altri sono palesamene insufficienti o carenti.

I provvedimenti assunti dal CIPE prevedono per la Sicilia ben 96 interventi distribuiti su 100 voci realizzative.

 

DISTRIBUZIONE RISORSE ECONOMICHE

 

Catania provincia:          607 milioni euro

Palermo    provincia.  :  171  milioni euro

Trapani      prov.           :  148  milioni euro

Messina    prov.           :     89  milioni euro

Agrigento   prov.         :     49 milioni euro

Siracusa     prov.          :     39  milioni euro

Ragusa       prov.          :     17 milioni euro

 

Una mole enorme di investimenti che dato la natura operativa riguardano in particolare il settore edile, in infrastrutture e tipologia lavorativa, e il metallurgico specialistico.

Diverse decine di migliaia di lavoratori potrebbero essere impiegati per un arco di tempo significativo!

Gli investimenti previsti nell’area del catanese rappresentano il 52% delle risorse complessive destinate all’intera regione.

 

Le due opere più rilevanti in assoluto interessano la città di Catania

  •          Depuratore consortile di Catania ed estensione della rete    213.122.922  euro.
  •          Depuratore consortile  di Misterbianco ed estensione della rete   204.967.660 euro.

Nell’area del catanese solo il 13% dei residenti è allacciato a fognature e sistemi di depurazione.  Si è rimasti proprio all’anno “trecento….del medioevo.

 

ATTUALE “STATO DELL’ARTE”, a 26 mesi dalla delibera CIPE

 

La penultima scadenza, rigorosamente non rispettata, è stata quella del 31 dicembre 2013.

L’ultima, scade  ancora ….come da stantio rito, il 30 giugno 2014.

Ad ora sono state utilizzati solo 65 milioni di euro, il 6% del valore complessivo, in procinto di essere impiegati con decreti della Regione.

“ Il parco progetti prossimi all’affidamento” è di 232 milioni di euro.

La delibera CIPE  del 30 aprile 2012 ha già operativamente stanziato oltre la metà dell’investimento complessivo: 610 milioni di euro. Soldi sonanti pronti all’utilizzo.

Sul totale dei 94 interventi finanziati dalla delibera del CIPE solo 14 sono i progetti cantierabili.

Il grande danno ambientale in essere rimane tutto.

 

IL GRAVISSIMO RISCHIO  è di perdere  un miliardo/161.000.00 euro di investimenti,  fondamentali per lo sviluppo civile ed ambientale dell’isola.

…..I “ Gattopardi”, belli, panciuti e lisci, sono sempre in agguato.

Ce la faranno i nostri “eroi” siciliani addetti alla programmazione e alla resa esecutiva delle opere? A pochi giorni dalla scadenza il terribile lancinante dubbio è tutto lecito!

E’ proprio il fallimento di un “sistema”!

 

Di fronte a tanto cataclisma, si sentono “ rulli di trombe e di tamburi”?

A parte qualche notizia di “routine” che ogni tanto appare in qualche organo di informazione, tutto tace!

Come al solito si dormono “sonni beati e tranquilli”.

Eppure qualche bella e vigorosa manifestazione, sindaci in testa, ci starebbe tutta, per svegliare i “dormienti” e contribuire energicamente  ad incentivare la resa operativa dei finanziamenti.

Le organizzazioni sindacali, le forze politiche, sociali e civili nella loro “ricca” e variegata  articolazione, che fanno?

Non si sentono novelle nuove nell’agire, in piazza e nei Palazzi! Tutto calmo.

Risultano forse in essere riunioni straordinarie dell’assemblea regionale e dei Consigli comunali interessati, a partire da Catania?

I rappresentanti istituzionali, a vario titolo e genere, sono stoicamente impegnati in stressanti incontri diurni e notturni per trovare la “formula magica” idonea a all’operatività delle enormi risorse economiche?

La gran parte degli  “addetti ai lavori” , nella ‘espletazione del “rito”, nei loro interventi concitati, recitando l’antica litania, reclamano nuovi soldi per gli investimenti…..mentre il bidone è pieno.

 

Eppure, nel corso degli ultimi anni parecchi lavoratori siciliani, disoccupati, disperati – in specie edili – hanno messo fine alla loro vita.

Dolore, “abbracci” e lacrime di circostanza, e, poi, tutto rimane come prima.

Ma, quando passerà questa triste nottata?

 

domenico stimolo

 


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