Ecco alcune reazioni e commenti alla decisione del consiglio della Camera di Commercio aretusea di fare…”retromarcia”. Un “alt” che…
(la grande Mina ci indica la strada… clicca e ascolta)
“Questa decisione del consiglio della Camera di commercio di Siracusa non sta né in cielo né in terra. Si dicano chiaramente come stanno le cose: a qualcuno non piace il risultato e così vuole fermare la partita. Ma la Camera di commercio guidata dal presidente di Unioncamere non può bloccare un processo che proprio Unioncamere ha fortemente voluto. Oggi è stata scritta una pagina molto brutta per il mondo delle imprese.
Siracusa non può uscire a proprio piacimento. Il consiglio camerale ha revocato una propria delibera ma la mappa degli accorpamenti è stata stabilita a livello nazionale dalla Conferenza Stato-Regioni.
Il fatto è che le Camere di commercio dovrebbero essere solo una rappresentanza del mondo delle imprese e non centri di potere. Io mi chiedo ancora come si concili la decisione, da una parte di una Camera di commercio, di andare da sola con i problemi di bilancio, con le difficoltà nel pagare stipendi e pensioni che queste strutture hanno”.
Mariella Lo Bello, assessore regionale alle attività produttive (Repubblica,18 giugno 2016)
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“…Questo di Siracusa mi pare un gesto disperato, che non appartiene alla logica normale delle cose. Pare abbiano anche dato mandato di fare dei ricorsi, tutte decisioni prese mentre fra quattro giorni quel consiglio camerale sarà scaduto e verrà commissariato, quindi siamo ad una situazione surreale.”
“Poi non si capisce perchè dovremmo fare una camera di commercio senza Catania, peraltro in contrasto con tutte le decisioni sinora prese. Io sono per mantenere l’unione con Catania e Siracusa e come me la pensano almeno altri 11 consiglieri, e sui 28 aventi diritto, essendo la maggioranza richiesta di 19, i conti sono presto fatti.”
“A Ragusa c’è una maggioranza molto dura contro questa decisione di Siracusa, anche perchè all’accorpamento con Catania ci si è arrivati dopo mesi di discussioni e diverse delibere. Ora dopo tutto questo lavoro, a Siracusa si sono svegliati ed in 48 ore vorrebbero stravolgere tutto, e non so neanche come hanno fatto a convocare l’assemblea in così poco tempo, il mio statuto non me lo avrebbe consentito.”
“La verità è che tutte le contestazioni ai calcoli sono inventate e si sono resi conto che i numeri (sulla base dei quali sono stati assegnati i seggi, ndr.) sono veri. Io penso che se ci sono degli errori, verranno corretti, ma in ogni caso il divario è talmente ampio che per quanti errori per assurdo ci possano essere, non cambierebbero la situazione.”
“Io non pensavo ci fosse un divario così enorme, pensavo ci fosse una situazione di maggior equilibrio ed è per questo che da 14 mesi vado dicendo proprio a Ivan Lo Bello, tanto per essere chiari, che non essendoci una maggioranza solida bisognava concordare soluzioni nel rispetto di tutti, senza manuale Cencelli per spartirsi le poltrone, a partire dall’aeroporto che è uno dei più importanti del Mediterraneo.”
“E questo proprio per evitare la figura orribile che stiamo facendo. Stiamo facendo una figuraccia storica, dal presidente di Unioncamere (Ivan Lo Bello, ndr) fino all’ultimo consigliere che sono io. Una figuraccia storica e proprio con il presidente di Unioncamere messo qui, che poi è proprio il protagonista principale di tutta questa storia, al di là che poi si assenta al momento buono.”
“Anche i bambini sanno che tutte le responsabilità che riguardano i due aeroporti sono di Lo Bello, Catania e Comiso, comprese le candidature di tre anni fa. Tutte le 13 posizioni, 5 consiglieri di SAC, 5 in Intersac e 3 su 5 in Soaco (gli altri 2 li nomina il sindaco) sono stati tutti determinati dalla camera di commercio di Ivan Lo Bello.”
“Lo Bello, proprio perchè presidente di Unioncamere, e martedì ci sarà l’assemblea, doveva essere protagonista di un clima totalmente diverso nel mondo delle imprese; era stato lui stesso appena eletto a sottolinearlo; quando lo abbiamo eletto, ed io sono stato tra i promotori della sua elezione, aveva espressamente sostenuto che il clima dei rapporti interni era il primo requisito per salvare la faccia e per contrastare l’azione di Renzi tesa a smantellare il mondo delle camere di commercio. Invece ha fatto tutto il contrario. E si è verificato che quando si tocca una delle famose 13 posizioni, fanno come i bambini di cinque anni con i propri giocattoli, anche quando questi sono ormai rotti. E’ successo anche a Ragusa.”
“Io non parto da posizioni preconcette, sono un uomo libero e non sono candidato a niente, ho avuto rispetto per il curriculum di Lo Bello e per quello che ha fatto Confindustria in Sicilia, ma quello che sta avvenendo è assurdo e ci stiamo rimettendo la faccia. Lo dico chiaramente perchè sono uno che ha sempre lasciato ruoli importanti e ho potuto scegliere quello che volevo fare, rimanendo sempre in ottimi rapporti, adesso che ho 74 anni non ho certo nulla da temere, forse sono stato troppo zitto e adesso è il momento di chiarire come stanno le cose, anche perchè nei prossimi giorni si dovranno definire le cose in SAC (la governance scade a fine mese, ndr) e sarà un momento importante…” Giuseppe Giannone, Presidente Camera Commercio Ragusa (Sudpress, 19 giugno 2016).
SIRACUSA: UN CONSIGLIO CAMERALE CHE SI POTEVA E SI DOVEVA EVITARE
Il D.A. di accorpamento delle Camere di commercio di Catania Ragusa e Siracusa porta la data del 16.08,16, il Consiglio camerale il 14 notte è stato convocato per la mattina di venerdì 17, il Segretario generale ne era sicuramente al corrente (lo conferma il suo silenzio assoluto), e non solo. Penso che anche l’ex presidente “assente giustificato” ne fosse a conoscenza e, quasi, l’ex vice.
Ho chiesto, in apertura dei lavori: non sarebbe stato più corretto proporre il “rinvio” della riunione di un Consiglio camerale oramai inesistente?
Stavolta, a differenza del febbraio del 2015, non sono rimasto solo visto che ha condiviso Sandro Romano di Confcommercio, ma i 21 “allineati e coperti” hanno adottato una delibera che farà “cronaca” nella considerazione che è stata adottata da un ente non abilitato a quanto votato.
Evitare l’accorpamento con Catania? E con chi visti i numeri e considerato che Ragusa non si fida di Siracusa per la nota crisi economica?
Leggendo la mia dichiarazione a verbale si evidenzia come Casartigiani Siracusa non ha difeso poltrone e sistemazionI alla parentopoli, ma ho inteso garantire i servizi alle imprese e, soprattutto, il personale.
Io penso. meno male che è finita e impegniamoci, almeno la maggioranza, a lavorare per la tutela e la crescita delle nostre imprese. Michele Marchese, presidente di Casartigiani Sr, dalla sua bacheca facebook.
…Cosa pensa della decisione presa ieri da Siracusa?
“Non ho parole. Faccio solo un rilievo e l’unica domanda che mi pongo è: se per arrivare alla decisione di accorparsi c’è voluto un anno con centinaia di pagine di studi, con il coinvolgimento di tutte le forze sociali, la lettura dei bilanci e le caratteristiche specifiche di ogni Camera, ora per tornare indietro una volta sconfitti basta un semplice “Sì” senza presentare nessun programma o altro? Adducendo come scusa la presunta subalternità a Catania. Che fine ha fatto il famoso Patto del Sud Est che doveva essere il volano economico della Sicilia Orientale?”. Riccardo Galimberti, presidente Confcommercio Catania, da “Nuovo consiglio camerale, verso presidenza Agen” Monica Adorno, Livesicilia Catania.
…Sulla decisione presa ieri da Siracusa cosa pensa?
“Comprendo bene le ragioni e lo stato d’animo di chi, dopo avere denunciato le gravi irregolarità ed addirittura i falsi denunciati direttamente dalle imprese, sperava in una risposta più pronta ed efficace, ma è pur vero che non procedere nel grande progetto strategico della Camera unica del sud-est significherebbe rinunciare all’opportunità di dare alle imprese di questo territorio una più forte prospettiva di sviluppo attraverso il maggior peso istituzionale”. “È giusto piuttosto – conclude Mancini – andare avanti, rafforzare e ampliare la coesione tra le associazioni e pretendere il rispetto delle regole e legalità in un percorso di maggiore condivisione tra chi ha a cuore gli interessi del territorio. solo così questa parte della Sicilia può diventare competitiva e attrattiva”. Gaetano Mancini presidente regionale Confcooperative da “Nuovo consiglio camerale, verso presidenza Agen”. Monica Adorno, Livesicilia Catania.
“Credo che Ivan Lo Bello abbia scelto il modo peggiore per concludere la parabola del potere assoluto che, da dieci anni a questa parte, esercita sugli equilibri imprenditoriali e di potere della Sicilia Orientale.
La votazione con la quale, a quattro giorni dalla scadenza dei vertici, la Camera di Commercio di Siracusa ha deciso di smentire se stessa nella vicenda dell’accorpamento con le Camere di Commercio di Catania e Siracusa, dopo un anno di trattative e con il decreto dell’assessore regionale Lo Bello già firmato, sa di boutade da ultima spiaggia. Confermata dalla presa di posizione del presidente della Camera di Commercio di Ragusa, Giannone (indicata da quella di Siracusa, per motivare la incomprensibile, o comprensibilissima, decisione, come il partner con il quale costruire un asse strategico per opporsi allo strapotere di Catania) che non solo ha smentito di essere coinvolto nella operazione ma ha ribadito che l’accorpamento e l’asse con Catania siano strategici. Al centro di tutto c’è la gestione della Sac e la pianificazione della sua quotazione in borsa. A seguito dell’accotpamento, la supercamera ne diventerebbe azionista di riferimento e Pietro Agen, che ne sarà il presidente, il nuovo soggetto forte.
Con un nuovo management alle porte. È naturale che chi si appresta a dover rinunciare all’influenza esercitata su uno dei centri di potere veri del nostro territorio, faccia le proprie mosse. Ma quella compiuta dalla Camera di Commercio di Siracusa a presidenza Lo Bello, da qualunque lato la si guardi, appare come una prova di debolezza.” Luigi Pulvirenti, giornalista, sua bacheca facebook.
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