COMUNICATO STAMPA Personale della Polizia di Stato di Catania, coordinato dalla Procura Distrettuale etnea, ha proceduto al fermo di indiziato di delitto di quattro scafisti di origini sudanesi, rispettivamente di anni 21, 22 e due trentenni, per il reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina. I fatti risalgono al pomeriggio dello scorso 20 novembre quando, presso […]
Editoria alla catanese: Cianciopoli, il lento declino di un impero
Pubblicato il 11 Giugno 2015
A Cianciopoli tira una brutta aria. Le parole che circolano sono: licenziamenti e dismissioni. Gira voce di un ri-trasferimento, imminente, dei superstiti di Telecolor che dai piani alti del palazzo centrale di viale Odorico Da Pordenone torneranno nuovamente negli scantinati. Una mossa che molti leggono come l’anticamera della chiusura della storica emittente regionale. Una decisione che avrebbe portato alla presentazione delle dimissioni di un dirigente che, temendo il ben servito, avrebbe preferito anticipare i tempi.
Da mesi ormai le due emittenti del gruppo, Antenna Sicilia e Telecolor, hanno un telegiornale fotocopia, che ha messo ancor di più in evidenza la mancanza di un progetto editoriale.
Una situazione che da tempo ha demotivato e disorientato i giornalisti e che, alla luce delle ultime notizie e della mancata erogazione degli ultimi stipendi, sono seriamente preoccupati. E le novità potrebbero riguardare anche alcuni volti noti del gruppo. Uno di loro sarebbe pronto a sbattere la porta e migrare insieme al suo manager in qualche tv del ragusano. Altri due volti saranno per così dire “oscurati” e trasferiti dalla tv al giornale.
Un riassetto che non escluderebbe l’abbandono del settore tv per dedicarsi al web. Ma il problema principale resta il mercato pubblicitario, da mesi, tra l’altro, massacrato da una politica al ribasso che ha ulterioriormente penalizzato il gruppo. A pagare le conseguenze di tutto ciò sono e saranno sempre i dipendenti, mentre i manager, anzichè essere cacciati, restano bel saldi alla loro poltrona.
Ma pare che il tempo sia scaduto anche per molti di loro. In tutto questo contesto si inserisce anche la richiesta di rinvio a giudizio per concorso esterno all’associazione mafiosa per il “grande capo”. C’è il rischio, a quanto pare concreto, di sequestro di tutto il patrimonio. Il lento declino di un impero procede inesorabile.
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