a cura di iena della Trinacria
Fra poco, intorno alle 17,30, alla libreria “Cavallotto” di corso Sicilia 91, a Catania, si terrà la presentazione del libro “Quando la Sicilia fece guerra all’Italia” (Longanesi) del giornalista e scrittore Alfio Caruso. L’autore ne parlerà con la blogger Silvia Ventimiglia.
Per quanto non dichiarata, la guerra che si combatté in Sicilia tra lo sbarco angloamericano nel 1943 e l’uccisione di Salvatore Giuliano nel 1950 fu ad altissima intensità. Il numero dei caduti oscilla tra 1500 e 2000: soldati, carabinieri, poliziotti, mafiosi, banditi, indipendentisti, fascisti, comunisti, sindacalisti, poveri cristi. Cambiarono i pupi e gli scenari, ma il puparo rimase sempre il Partito unico siciliano (massoni, imprenditori, boss di Cosa Nostra, politici d’ogni colore, giudici). E suoi alla fine furono i guadagni. Sette anni di anarchia e terrore, con lo Stato ospite indesiderato.
Alfio Caruso, nato a Catania nel 1950, è autore di sette romanzi, thriller politici e di mafia: Tutto a posto (1991), I penitenti (1993), Il gioco grande (1994), Affari riservati (1995), L’uomo senza storia (2006), Willy Melodia (2008), L’arte di una vita inutile (2010) e di due saggi di sport con Giovanni Arpino. Presso Salani è apparso Breve storia d’Italia. A Italiani dovete morire sono stati attribuiti il Premio Hemingway e il Premio Acqui Storia.
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