Editoria, da sabato 28 luglio in edicola il terzo numero di “Sicilia&Donna”

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di iena siciliana

Da sabato 28 luglio sarà in edicola il terzo numero di “Siclia&Donna”, il magazine bimestrale che propone “la Sicilia che piace”. In novantasei pagine patinate curate da Alessandra Bonaccorsi, direttore, Daniele Lo Porto e Nicola Savoca, photo editor Brunella Bonaccorsi, numerosi gli articoli che spaziano dalla cronaca allo spettacolo (i Lautari festeggiano i 20 anni di attività), dal sociale alla cucina (con fresche ricette per l’estate) e alla moda (da spiaggia e da città).

E così si parla delle nuove iniziative dell’AIDE, l’associazione nazionale donne europee, e della deputata europea Sonia Alfano, presidente della Commissione antimafia dell’UE, in prima linea contro la criminalità. Paolo Pizzo e Carlotta Ferlito, catanesi, sono i punti di forza della rappresentativa siciliana alle Olimpiadi di Londra, a tutti i magnifici quindici è dedicato un articolo.

La copertina è dedicata a Paola Maugeri, giornalista e ambientalista-ecologista convinta, che da anni ha adottato una regola di vita per limitare i consumi ed evitare gli sprechi, ma senza sacrifici.

L’editoriale di questo numero è affidato a Daniele Lo Porto, che scrive della Sicilia perfettamente imperfetta, una Terra di contraddizioni, di luci e ombre.

“La riapertura della Villa del Casale di Piazza Armerina, con i suoi famosissimi mosaici, poteva essere una grande occasione di rilancio per l’immagine turistica della Sicilia. Poteva. Dopo anni di chiusura i complessi lavori di restauro non sono stati completati perché manca qualche milione, appena, di euro. Il ritorno nella nostra Isola della dea di Morgantina, restituita dal Paul Getty Museum, circa un anno fa, rappresentava un’altra opportunità, ma anche in questo caso, finita l’esaltazione dell’inaugurazione, dei flash e delle telecamere, la povera dea, d’una bellezza incompleta, amputata, triste, è rimasta in una quasi totale solitudine perché il Museo di Aidone è lontano e difficile da raggiungere. Non sono pochi quelli che pensano che sarebbe stato meglio lasciarla dov’era, almeno l’avrebbero vista in centinaia di migliaia di visitatori. Due casi che sono l’emblema di una Sicilia perfettamente imperfetta.

Ma c’è anche la Sicilia della generosità e della fantasia, – sottolinea Daniele Lo Porto – alimentata dal coraggio dell’originale e dalla paura del banale. Una Sicilia che ha un profeta in patria, una volta tanto: Antonio Presti. Non è un poeta, ma la sua stessa vita è poesia, consacrata alla bellezza. Un ragazzo che è diventato uomo disseminando il territorio di gigantesche opere d’arte avversate, ironia della sorte, da chi avrebbe dovuto comprendere la provocazione ed esaltarne i contenuti, ma il cinismo del burocrate sembrava prevalere su tutto. Ma non su Presti che la sua guerra, dei venti, trenta anni, chissà, l’ha vinta, tanto da poter realizzare addirittura una piramide sulle colline di Motta d’Affermo dove celebra il rito della luce, in una regione avvolta dall’oscurità di un medioevo sociale, economico e politico”.

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Redazione Iene Siciliane

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