Editoria: dal 2 marzo in libreria il saggio su Carl Schmitt di Fabrizio Grasso

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All’origine del Politico tra cattolicesimo e nichilismo nella figura di Carl Schmitt

È fresco di stampa il denso e breve saggio Archeologia del concetto di Politico in Carl Schmitt (Mimesis, pp.80, 10.00 euro) del catanese Fabrizio Grasso, classe 1984, filosofo e giornalista. L’autore, attento alle fonti e alla critica, esplora il celeberrimo concetto formulato dal famigerato giurista del Terzo Reich per definirne con precisione il punto d’origine. L’interpretazione di Grasso è polemica nei confronti di quanti negli anni, hanno letto e commentato da sinistra il giurista, perché l’ideologia applicata all’analisi produce incomprensioni. Per questo motivo Schmitt è letto dalla prospettiva cattolica e controrivoluzionaria che consente un accesso privilegiato alle categorie di pensiero del filosofo del Nomos.

 La prefazione al testo è del professore Luciano Albanese, dell’università La Sapienza di Roma, è proprio lui a sottolineare che «il volume esce in un momento cruciale della storia dell’Occidente, che subisce l’assalto frontale da parte dei gruppi più radicali dell’estremismo di matrice islamica» e che «quello che emerge dalla lettura delle riflessioni di Grasso sul pensiero di Schmitt è il codice genetico della situazione attuale».

 È l’opposizione radicale tra secolarismo e cattolicesimo ad essere alla base del moderno concetto di Politico? Politica e nichilismo sono irreparabilmente intrecciati? Un’ipotesi di risposta è offerta nella nota finale in cui è evocato il pensiero del filosofo che è diventato il santo protettore di anarchici ed egoisti, l’innominabile Max Stirner.

 Nota infatti il professore Tino Vittorio, che ha insegnato nella facoltà di Scienze Politiche dell’università di Catania, «tra Stirner e Schmitt la politica – non da ora – si fonda sul nulla, sull’arbitrio infondato – scrive il giovane Fabrizio Grasso. I politici sono una nullità. E io che cattolico non sono (come invece lo era Schmitt) sospetto che sia inconfutabile. Insomma, siamo – sì – al mercato del nulla!».

 Inoltre, al professore non sfugge nemmeno la criptica dedica in esergo e difatti spiega «è dedicato a Talestri, una regina amazzone che, accesa di passione per Alessandro Magno la cui fama era arrivata fino a lei, andò a trovare il re dei Macedoni. Alla domanda di questi – perché sei venuta a cercarmi? – Talestri rispose: per giacere con te».

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Redazione Iene Siciliane

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