Riceviamo e pubblichiamo da Franco Castaldo:
“Caro direttore,
replico, per l’ultima volta, alla nota che pubblichi in data odierna a firma Giuseppe Arnone che scrive sei-sette pagine di lerciume per non rispondere.
Sei-sette pagine di porcherie per non vedere, non chiarire, scappare.
Li ribadisco:
1) Il cambiamento di opinione di Giuseppe Arnone su Lumia e Crocetta è avvenuto immediatamente dopo la sua mancata candidatura, richiesta con ogni mezzo, alle ultime elezioni regionali;
2) Il cambiamento di opinione di Giuseppe Arnone su Alfonso Cicero, commissario Irsap, che pur lo aveva beneficiato al Consorzio Asi di Enna, è avvenuto dopo che il primo ha chiesto un incarico all’Irsap per il fratello Pietro.
Ti chiedo: è vero ciò che ho scritto?
Arnone ha chiesto un incarico a Cicero per il fratello Pietro?
Ed ha chiesto a Lumia e Crocetta di candidarsi alle ultime elezioni regionali?
Secondo te, Arnone ha chiarito, risposto, smentito?
Nelle sei-sette pagine di spazzatura pubblicate da Voi Iene non c’è traccia alcuna di risposta, chiarimento o smentita. Io affermo una cosa specifica ed Arnone scrive di me a partire dal giorno della mia prima comunione. Ed è ridicola la trovata di Arnone, con riferimento all’essere beneficiato da Alfonso Cicero al Consorzio Asi di Enna. Gioca con le parole Arnone per allontanare sospetti e vergogne.
Ma è scolpita agli atti dell’ex Consorzio Asi di Enna, a firma Alfonso Cicero, la delibera (che Arnone ha pubblicamente negato sino a quando non gli è stata sbattuta in faccia) numero 3 del 26 febbraio 2010 con la quale effettivamente Arnone è stato nominato, insieme all’avvocato agrigentino Emilio Amoroso, componente del Comitato dei garanti pur in presenza del parere negativo formulato dall’allora direttore generale avv. Mario Alloro, che affermava: “Non si esprime parere favorevole in quanto dalla lettura dei curricula emerge nei confronti dell’avv. Amoroso particolare specializzazione in materia di Oo.Pp. e nei confronti dell’avvocato Arnone una specializzazione relativamente ai reati contro la Pubblica amministrazione e pertanto in contrasto con l’art. 11, comma quinto, del Regolamento per la disciplina dei controlli interni diretti alla valutazione della dirigenza nel Consorzio Asi di Enna, che prevede che tali componenti vadano scelti tra soggetti con esperienza nei settori dell’organizzazione amministrativa del lavoro”.
Il 2 marzo successivo la decisione di Cicero venne trasmessa all’assessorato Industria con il numero di protocollo 421.
Orbene, questo è ciò che avevo sollevato ed a questo non è giunta risposta, nascondendo queste miserie umane con l’infuocato e volgare testo, a tratti intellegibile, pubblicato qui che nulla chiarisce o smentisce rispetto ai quesiti posti.
Ti confesso, caro direttore, che ha ragione l’avvocato Calogero Santamaria, difensore di Arnone, che in uno dei tanti processi che vede imputato quest’ultimo, ha tentato la carta della disperazione citando a testimoniare tre psichiatri (con controfirma del medesimo Arnone) per riferire “in ordine ai disturbi della memoria di cui soffre Giuseppe Arnone e che potrebbero aver nuociuto alla precisione del ricordo in merito…”.
Si, la memoria, per tacer d’altro, fa difetto al povero Arnone che non ricorda che per quasi tutte le cose scritte nella risposta alla mia risposta, è stato condannato sia civilmente che penalmente e dimentica di dire che l’imprenditore che avrebbe dovuto tenermi buono ha negato tale circostanza ed anzi, ha riferito di come teneva buono lui e come lo “usava” per fargli votare delibere in suo favore in Consiglio comunale.
Oltre a questa dichiarazione resa in Tribunale e mai smentita, allego anche provvedimento di archiviazione riguardante Arnone dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
Nel provvedimento si legge chiaramente come sono andate le cose ad Agrigento e merita di essere letto affinchè la prossima volta tu possa pesare per bene ciò che ti scrive il misero Turbo-Arnone.
Dimentica ancora il paziente-commentatore, che appartengono al suo linguaggio ed al suo vocabolario i termini “striglio”, tori, vacche, giovenche e tutto il campionario di sconcezze trascritto nella nota che hai pubblicato. Senza scomodare internet e il mio sito, è molto più utile leggere i documenti firmati da Arnone che ti allego (inviati alla Procura e all’arcivescovo (si, il presule), dove troverai in abbondanza le volgarità che Arnone vuole attribuire a me.
Per il resto, null’altro ho da aggiungere se non l’invito, rivolto Tuo tramite, ad Arnone di querelarmi per il mio scritto di ieri. E Ti prego anche di consegnargli i documenti che ti allego.
Gli torneranno utili per una attenta riflessione appena sarà completamente ristabilito.
Da adesso sarà inutile replicare ad uno che al primo problema giudiziario chiama a testimoniare psichiatri e psicoanalisti per scampare a sicure condanne.
Se tu, caro direttore, vuoi continuare su questa scia, sei libero di farlo. Ma non lamentarti, fra qualche settimana, se farai la stessa fine di Lumia, Crocetta, Vancheri, Cicero, Scilabra e molti altri.
Con sempre viva cordialità
Agrigento, 18 novembre 2014
Franco Castaldo”.
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