Editoria, Giardini Naxos(Me): presentato il libro di Pancrazia Bozzurro

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Un’artista che è pittrice e scrittrice diventa un personalità culturale intrigante e interessante certamente da conoscere. È il caso di Pancrazia Bozzurro che a Giardini Naxos  ha presentato in pubblico il suo  libro con un evento assai seguito e apprezzato che è un testo raffinato, ieratico e complesso  intitolato in modo provocatorio, “Il funerale del grande Coglione” (Armando Siciliano Editore).La scrittrice indica con questa definizione   “Il candido omicida” di chi abusa del proprio potere schiacciando  l’essenza dell’altro.Questo libro è stato  presentato presso lo spazio espositivo di via Vulcano proprio nel luogo dove tre artisti giardinesi, il pittore Santo Giordano, lo scultore Turi Azzolina ed il pittore Pippo Foti, hanno dato vita nel mese di agosto una mostra dal titolo ”Il mare nella pittura e nella scultura”. Il  libro di Pancrazia Buzzurro è stato presentato dalla presidente dell’associazione scientifico-culturale “Mea Lux” Angela Lombardo, insieme all’editore del libro Armando Siciliano.
La Lombardo ha fatto presente che il libro è  arrivato tra i primi cinque,  vincitore exequo, del festival “Kaos 2017”, che è stato dedicato all’editoria, alla legalità e all’identità siciliana, realizzato ad Agrigento in occasione del 150 anniversario della nascita di Luigi Pirandello.
“Sono alquanto forti le tematiche trattate nel libro”, ha esordito Angela Lombardo “a cominciare dai diritti umani lesi, primo fra tutti il diritto di essere se stessi, al di fuori degli schemi sociali stabiliti”ed ha aggiunto che: “le pagine del libro evidenziano un insolito modo di scrivere, dove le parole si intrecciano con le immagini dei dipinti realizzati dall’autrice del libro. La struttura narrativa del testo è suddivisa in sette racconti, aventi come protagonisti i cittadini di un piccolo paese del meridione, vittima di una sottocultura diffusa che favorisce il diffondersi di atti di abusi potere da parte del  “candido omicida”. Questo archetipo rappresenta  l’aguzzino di turno all’interno del contesto familiare, ma anche all’interno delle istituzioni, della società civile e religiosa, della politica e nei rapporti interpersonali a qualunque livello”. Il libro affronta temi di grande attualità civile ed in particolare la possibilità da parte di una madre, dopo una nefasta separazione, di vedersi tolto l’affidamento del figlio da parte del tribunale.
La  Lombardo ha concluso chiedendo se qualcuno dei presenti volesse fare interventi o porre  qualche domanda all’autrice. In particolare l’artista Cettina Prestipino ha svolto un intervento significativo in cui  ha detto: “Nel 2019 ho accettato l’incarico di coordinatrice del CCDU ( Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ) per la Sicilia. Attualmente sono in fase di formazione, e mi occupo di contattare i casi che segnalano abusi di vario genere nel campo della salute mentale. Mi auguro che nel prossimo futuro si possa organizzare un convegno specifico per trattare queste delicate tematiche.” Dopo questo intervento ha parlato, Ada De Cola Tripolone, presidente dell’associazione onlus “La Lanterna bianca”, che quest’anno è giunta alla sua diciannovesima edizione con il Premio diaristico “Maria Filippo Tripolone”, istituito in memoria del figlio morto suicida a causa di una malattia mentale. La presidente dell’associazione ha  sottolineato come la malattia mentale sia trascurata  dalle istituzioni, e ha narrato come  le famiglie con malati psichici all’interno vengono lasciate sole ad affrontare il dramma sociale che comporta immensi disagi.
Ada Tripolone ha  raccontato la sua vicenda personale che la vede   impegnata a sorreggere queste persone, anche restando per lungo tempo all’altro capo del telefono fino a notte fonda per confortare a chi  ha  bisogno di essere ascoltato e per supportarlo sul piano  affettivo .Poi è intervenuto l’editore Armando Siciliano che si è prefisso il compito sin dal 1985 a svolgere il compito di chi “aiuta il meridione ad esprimersi“, con la pubblicazione di libri di forte denuncia sociale e di recupero di tradizioni orali e, che, adesso  si è esteso anche ad altre regioni italiane. Armando Siciliano ha, inoltre, messo in rilievo la questione della crisi dell’editoria, soprattutto in alcune zone del sud, di quanto poco ormai i libri vengano letti e questo è  causa della decadenza culturale oltre che  quell’ignoranza diffusa che consente a chi detiene il potere di vivere tranquillamente senza preoccupazioni.
Si è passati quindi alla lettura di alcune parti del libro che esprimono contenuti ironici e drammatici  e che in modo magistrale sono state lette  dall’autrice rendendo ancora più emozionante e coinvolgente l’affascinante serata.  Pancrazia Buzzurro ha concluso la bella serata con un messaggio di grande speranza, dicendo come la protagonista del libro, così come il bruco muore a se stesso per trasformarsi in farfalla, utilizza simbolicamente il filo di seta estrapolato dalla crisalide per evirare chi ha fatto abusi di potere su di lei, superando il male oscuro della depressione, riprendendosi il proprio diritto ad essere se stessa: donna, madre, artista.
Rosario Sorace.

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