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Editoria “liberale”, “Ittamuvuci”: speciale sul caso Russo Morosoli?
Pubblicato il 02 Dicembre 2018
Cosa pensano i giornalisti di Ultima tv del loro editore, oggi agli arresti domiciliari? Qual è il loro giudizio sui comportamenti messi in atto nei confronti dei loro colleghi? E’ possibile che non si siano accorti di nulla, attenti come sono a indagare e giudicare con grande scrupolo in casa d’altri? Qual è il metro che utilizzano e che utilizzeranno nel dare le notizie? Sono le domande che si pongono in tanti. E molti si aspettano, quanto meno per par condicio con altri casi di cronaca, alcuni speciali dedicati alla vicenda. Con testimonianze, ricostruzioni obiettive e ospiti in studio, a cominciare da Claudio Fava e Salvatore Resca.
Ma siamo certi che la redazione è già al lavoro. Nello speciale potrebbero fare un bel servizio sulle telecamere di sorveglianza piazzate in ogni angolo della sede che ospita la tv, con i monitor nella stanza dell’editore. Potrebbero inoltre divulgare i contenuti della chat degli ex redattori al centro dell’inchiesta. Intervistare i tanti giornalisti allontanati e chiedere loro di mostrare i messaggi ricevuti con le indicazioni per la realizzazione dei servizi. Soffermarsi pure su alcune crisi di pianto recenti per le ventilate sostituzioni. Fare chiarezza sui “lauti” compensi ai collaboratori e sulle fazioni presenti all’interno della redazione.
I fatti emersi erano noti a tutti, anche ad autorevoli esponenti dell’Assostampa che erano di casa nell’emittente televisiva. Eppure non c’è mai stata alcuna presa di posizione. Starne lontani sarebbe stato già un segnale importante. Diciamolo senza troppi giri di parole: ognuno ha pensato a se stesso. Ad un giro di giostra non rinuncia nessuno. Cosa non si fa per mettersi davanti ad una telecamera o per tenere un microfono in mano!
Una domanda sorge spontanea: ma se non ci fossero stati i soldi della Funivia dell’Etna Ultima tv sarebbe nata? Noi crediamo di no. Tenuto conto delle esigue entrate pubblicitarie e della crisi del settore la tv avrebbe già dovuto chiudere i battenti. E non è escluso che la decisione potrebbe arrivare presto e mettere così la parola fine all’avventura televisiva. Del resto l’obiettivo non è stato centrato. Anzi la tv è stato un boomerang.
Noi lo avevamo scritto. L’emittente aveva un solo scopo: salvaguardare gli interessi economici del gruppo Russo Morosoli, Funivia in testa. Doveva anche mostrare i muscoli nei confronti di alcuni personaggi politici e imporsi nel settore dell’informazione. Doveva fare il botto. Ma è stata una implosione.
di iena rossa Cgil
memoria storica, noi avevamo scritto, voi dov’eravate, “censori post comunicato Procura”? Leggi link
https://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=8110
https://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=8108
https://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=8089
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