di iena coi piedi per terra
Il settore televisivo è in crisi profonda e si va verso una estinzione di massa. I segnali sono evidenti, ma sindacati e giornalisti vivono evidentemente in un altro pianeta. Pensare di poter rilevare una emittente regionale avviando l’autogestione è qualcosa che ha dell’assurdo. Le emittenti televisive chiudono perchè non ci sono più i finanziamenti pubblici di una volta, e Ciancio ha capito che non è più produttivo.
Mancano, ormai da tempo, le pianificazioni di carattere istituzionale e sono nettamente in calo gli investimenti dei privati. Il mondo è cambiato, ma sindacati e giornalisti non se ne sono accorti. Ma sono in buona compagnia. Anche alcuni politici vivono in un altro pianeta e pensano che basta qualche dichiarazione e un tavolo regionale per risolvere un problema irrisolvibile. Le tv locali, siano esse provinciali o regionali, sono state ormai inghiottite dal web e dalle decine di emittenti presenti sul digitale terrestre. Ma alcune domande sorgono spontanee: con quali investimenti avrebbero gestito la televisione? In che modo avrebbero pagato agenzie di stampa, Enel, Telecom, auto di servizio, carburante, assicurazioni, contributi e stipendi? In quali locali avrebbero operato? L’idea del “working buyout” era semplicemente una follia.
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