Edizione straordinaria, Agrigento: sequestrato lo striscione dell’avv. Giuseppe Arnone, “disturbava il barista”!
Pubblicato il 13 Ottobre 2015
ecco la nota del noto legale:
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Incredibile, ma vero, con le email che tra breve si invia, si porta a conoscenza dei giornalisti l’assurdo e sconcertante operato della Procura di Agrigento nella giornata di oggi 13 Ottobre, operato consistito nel sequestrare, con la scusa che esso costituiva una molestia per il barista Meli, lo striscione affisso da Arnone al suo balcone.
Ecco la tempistica:
ore 9,30 di oggi: Giuseppe Arnone espone il proprio striscione avente per oggetto la Procura dei Pinocchi, avendo cura di togliere il nome del sindaco Firetto che aveva presentato querela;
ore 12: Arnone incontra al quinto piano, negli uffici della Procura, stanze dei Carabinieri, il titolare del bar Roxy, signor Antonino Meli. Il bar Roxy insiste sullo stesso spiazzo ove è collocato al primo piano, dalla parte opposta, lo studio di Arnone. Arnone comprende che Meli sta verbalizzando denunzie proprio contro Arnone;
nell’arco di 3 ore la denunzia di Meli viene iscritta nel registro degli indagati a carico di Arnone, prende il numero 4390/15, quindi la denunzia di Meli viene consegnata al Pm Andrea Maggioni, il Pm Maggioni emette subitamente provvedimento di sequestro dello striscione.
come si può notare dal provvedimento che pure si invia con separata email, Arnone col suo striscione avrebbe …INCREDIBILE MA VERO “recato molestie al denunziante Meli Antonio…”
Alle ore 17 il provvedimento di sequestro è già nelle mani della Dott.ssa Pagano, capo della Digos, che rintraccia telefonicamente Arnone per sequestrare lo striscione.
Quindi, lo striscione viene consegnato da Arnone alle ore 19 alla Digos.
Secondo la Procura di Agrigento tra l’articolo 21 della Costituzione che garantisce la libertà di espressione del pensiero e il turbamento del barista Meli che si sente turbato dallo striscione, non ha la prevalenza la Costituzione, bensì…il turbamento del barista Meli. Forse Meli teme che i panini gli vengano duri come il legno del naso di Pinocchio, oppure che il caffè, invece di venire ristretto, sia allunghi come il naso di Pinocchio.
Solo questi possono essere i motivi che turbano il barista innanzi ad uno striscione fortemente critico nei confronti della Procura dei Pinocchi.
Su questi ed altri argomenti l’Avv. Arnone si intratterrà con i giornalisti che ancora credono alla libera stampa domani, mercoledì, alle ore 11.
Nel’occasione sarà anche illustrata e documentata l’iniziativa che su queste tematiche della compressione dei diritti costituzionali e dell’aggressione di Giudice viene rivolta in direzione del Presidente della Repubblica Mattarella e del Ministro degli Interni, Alfano.”
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