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Edizione Straordinaria, ci siamo riusciti! “Ienesicule” intervista il fantasma di Napoleone. E Lui rivela: “ho un delfino a Catania…”
Pubblicato il 05 Giugno 2016
E’ un gran colpo! Un colpo di didietro come raramente se ne possono avere! Nientepopodimenochè Lui, l’Imperatore di Francia per antonomasia, in versione fantasmagorica, ha risposto alle nostre domande!
Ecco il testo (di iena anarchica Marco Benanti) (clicca e ascolta Renato Rascel)
I: Buon giorno monsieur Bonaparte?
N: come vi permettete? Imperatore, caso mai.
I: Ci scusi, Imperator…
N: ma guardi mi può chiamare più sobriamente Sua Altezza Imperiale Sindaco Metropolita.
I:Ne prendiamo nota, umilmente, vorremmo rivolgerLe qualche domanda. Sempre umilmente.
N: Si, si, ma sbrigatevi che ho da fare cose importanti. Sto scendendo a Catania, vado a trovare il mio allievo…
Oh, quale Onore, Sua Altezza! Ma diteci di chi si tratta?
N: Ma del mio delfino, lo avete proprio voi catanesi. E’ il vostro sindaco, pardon sindaco metropolitano.
I:Addirittura, è davvero il vostro erede?
N: in tutto, dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso, soprattutto. Da questo punto di vista, siamo quasi due gocce d’acqua.
I: E sarebbe il suo delfino?
N: certo, un delfino di quelli che nuotano, strombano, saltano, gorgheggiano, cercano da mangiare, quando è d’uopo. E dietro lui, c’è una fauna all’altezza, se no che delfino sarebbe?
I: Ce la descrive?
N: ma ci sono tonni, mazzuni, pesci di re, di regina e di valletto; e ancora: merluzzi, pesci rossi e bianchi, stummi e palamiti. Ma non mancano nemmeno gli occhi di bue. Si attaccano a scia, come nelle migliori corti.
I: E lui, lui, ce ne parli…
N: guardi, è venuto proprio bene. Ha slanci e pensieri: e quindi, svolazza e ramazza, balla e recita, mostra e ride, promette e rimette. Insomma, un erede coi fiocchi. Anzi, coi soprattacchi. Conosce?
I:Ma no, Sua Altezza, questioni di centimetri…
N: No, no proprio di metri. Ma andiamo al sodo: l’altro giorno, l’ho visto col mantello. Era il più bello! Poi, con quel passo marziale, mi ha fatto quasi emozionare…
I:Ah, alla marcia del 2 giugno. Lei c’era?
N: col pensiero. Nel senso: ho provato ad immaginare una scena più comica. In un flash ho rivisto film su film, commedie su commedie, ma niente. Non ho trovato niente di simile! E dire che io sono un esperto della materia.
I:E allora? Le chiediamo: per caso, sa se il suo delfino scende fra la folla, di notte, ad ascoltare cosa si dice di lui?
N: Beh, io lo facevo. L’umore del popolo mi ha sempre interessato. Io sono un democratico. Lui, invece, mi dicono abbia fatto di più, insomma che abbia un altro metodo: quello che pensa lui è la realtà. In questo, aiutato dalla sua corte faunistica…
I:Ma un po’ inquietante, insomma…
N: no, è che l’allievo ha superato il maestro. Infatti, con bel paio di soprattacchi, ma di quelli coi fiocchi, sarebbe quasi la perfezione…
I:Ma a Voi, si può dire di no?
N: ma certo che sì. Ma anche al mio delfino, basta presentarsi con due corazzieri e un capitano dei marines…
I:Ma, davvero? Quei marines, oggi erano al lungomare, liberato si dice…
N: certo, il lungomare è stato liberato. Da loro. C’erano anche il Generale Patton e il Colonnello Buttiglione.
I:E come è andata?
N: è arrivata la portaerei George W. Bush, la più grande del mondo. E ha sbaragliato tutti. Il comandante in capo Belfiore ha tentato un difesa eroica, ma alla fine si è arreso anche lui: niente auto in doppia fila. E multe salate per tutti.
(SATIRA)
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