L’Alfa Basket Catania scenderà in campo domani pomeriggio. La squadra rossazzurra, nel campionato di Serie C, sarà di scena al PalaDavolos contro l’Olympia Basket Comiso (palla a due alle ore 18). Sfida che vale il primato solitario in classifica. I due team sono appaiati, in graduatoria, a quota 12 punti (6 vittorie e una sconfitta). […]
Edizione Straordinaria, clamoroso, avv. Giuseppe Arnone scrive al Csm: “sospendete e radiate il Pm Ignazio Fonzo”
Pubblicato il 03 Maggio 2016
Con un testo espolosivo il noto legale si rivolge alla Suprema Corte. E chiede provvedimenti drastici contro il magistrato. Ecco, in esclusiva, quanto scrive Arnone.
Naturalmente il diretto interessato –se vorrà- potrà replicare.
“AL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
AL PROCURATORE AGGIUNTO DI AGRIGENTO
che così potrà replicare anche al CSM
ALLE IENESICULE.IT
con preghiera di pubblicazione
RICHIESTA DI IMMEDIATA SOSPENSIONE DEL PM FONZO DALLE FUNZIONI GIUDIZIARIE
Signori del Csm,
apprendo che il dott. Ignazio Fonzo, in atto Procuratore Aggiunto di Agrigento, ha presentato la domanda per assumere il medesimo incarico a Catania.
Penso che sia assolutamente doveroso che il Consiglio valuti immediatamente i fatti che di seguito si comproveranno e che dovrebbero comportare l’immediata sospensione del dott. Fonzo dalle funzioni giudiziarie e l’attivazione delle procedure per la sua radiazione dall’Ordine Giudiziario.
Lo scrivente ritiene di effettuare la seguente sintetica e accertabile presentazione: il sottoscritto è quel politico che nel gennaio 2013 ha costretto il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, ad escludere dalle liste per il Parlamento il Senatore uscente Mirello Crisafulli, che pure aveva stravinto le primarie. Crisafulli era quel parlamentare aduso ad incontrarsi con il capo mafia di Enna, Bevilacqua, per discutere di appalti, tangenti ed assunzioni. Vi era un colloquio casualmente videoregistrato dalla Polizia che era stato politicamente insabbiato (e giudizialmente trattato in modo scandalosamente “benevolo”) al fine di consentire il proseguimento della carriera del Crisafulli, che era, sino al 2013, il personaggio politico più potente della sinistra (o pseudo tale) in Sicilia.
Dopo la battaglia dello scrivente, della quale vi è ampio riscontro nella collezione di giornali democratici quali Il Fatto Quotidiano, Ilfattoquotidiano.it, Globalist.it, il Crisafulli fu escluso dalle liste e non ricandidato.
Adesso la stessa valutazione lo scrivente esprime sul PM Ignazio Fonzo: del pari del Crisafulli, seppur per ragioni diverse, la sua presenza all’interno della Istituzione Giudiziaria rappresenta una ferita tale da rendere ridicolo ogni discorso su legalità e giustizia. Esattamente come la presenza di Crisafulli nelle liste del Pd, alla luce del suo accertato rapporto col capo mafia Bevilacqua, rendeva ridicolo ogni discorso su contrasto alle cosche mafiose.
Gli elementi probatori a sostegno delle suddette richieste di radiare il Fonzo dall’Ordine Giudiziario sono di facilissima verifica, può dirsi addirittura in tempo reale, ed in parte vengono immediatamente trasmessi per l’immediata valutazione al Consiglio Superiore.
Immediatamente si invita il Consiglio a visionare il video già caricato su Youtube dal titolo: “Il Pm Fornasier accusa il Pm Fonzo di avere perseguitato l’avv. Arnone”. Visionando tale video si apprende dalla viva voce del Pm anziano Santo Fornasier la specifica accusa che quest’ultimo, non sapendo di essere audio registrato, muove al proprio aggiunto, Ignazio Fonzo, di avere costantemente abusato dei propri poteri per “realizzare uno schieramento alle spalle dell’avv. Arnone”, personalità, quello dello scrivente, ritenuta dal dott. Fonzo letteralmente quale nemico da abbattere e distruggere, con l’utilizzo illecito appunto dei mezzi, delle facoltà, dei poteri attribuitigli quale Procuratore aggiunto.
Pur nella gravità delle ammissioni del Pm Fornasier, e pur ricordando che il Pm Fornasier e l’aggiunto Fonzo, dopo che sono state rese note –oltre che al Fonzo, anche al Procuratore Capo di Agrigento Renato Di Natale – tali scabrose ammissioni del primo, hanno continuato ambedue, come se nulla fosse, dal settembre 2013 ad oggi, a prestare servizio nello stesso Ufficio di Agrigento.
Forniamo adesso i più agevoli ed immediati riscontri, peraltro da sole di enorme gravità, alle parole del dott. Fornasier.
Nell’ambito di una vera e propria aggressione senza risparmio di colpi, lo scrivente è stato sottoposto (quale persone offesa di un reato di stalking!!!!) a perizia psichiatrica redatta da … una neurologa compaesana e stretta amica del Procuratore Capo Di Natale.
Detta neurologa, dott. Giovanna Bona (segretaria provinciale dell’Udc di Caltanissetta, coniuge di un altro medico legale recentemente arrestato per delitti contro la giustizia), redigeva una consulenza ove lo scrivente veniva definito quale malato di mente, con disturbi paranoidei ed addirittura con una sindrome autistica che lo portava a deliri, con confusione tra la realtà esterna e le proprie fantasie.
Già quanto descritto è ovviamente molto più che inquietante, ma quello che più conta, ai fini della immediata sospensione dal servizio a carico del dott. Ignazio Fonzo, è la ulteriore iniziativa che questi assumeva di “distribuire” in una dozzina di udienze penali, avanti a vari Giudici del Tribunale di Agrigento e dell’Ufficio del Giudice di Pace, che motiva già da sola la sospensione del servizio presso la Procura di Agrigento nei confronti del dott. Fonzo.
Si allega alla presente nota il verbale dell’udienza del 13 aprile 2014 innanzi al giudice monocratico del tribunale di Agrigento dott. Ricotta, ove il VPO che rappresentava la Procura in quell’udienza, su incarico del Fonzo, faceva allegare a verbale, previo deposito la consulenza fasulla della neurologa Bona (tra breve si spiegherà perché sempre in sede giudiziaria poi verrà comprovato tale dato di falsità ideologica e tecnico-scientifica della consulenza Bona). Nel medesimo verbale veniva pure depositata una nota, di ben 4 pagine, redatta dal Fonzo per opporsi, ritenendola inidonea, irrilevante, inefficace, ad una certificazione medica redatta dallo psichiatra Paolo Santamaria, che attestava che lo scrivente necessitava di 30 giorni di riposo e cura, distante da qual si voglia fattore di stress, a causa di una serissima patologia depressiva.
Da notare l’inqualificabile comportamento del Fonzo, finalizzato a violare, in termini denigratori, la privacy sanitaria dello scrivente: formulava l’intervento ad personam che si allega, appunto di ben 4 pagine affinchè venisse rigettata la richiesta di rinvio per legittimo impedimento per ragioni di salute formulata dal sottoscritto, e nel contempo depositava, rendendola pubblica, la consulenza psichiatrica della neurologa Bona.
Tale scelta di depositare nelle udienze la consulenza Bona veniva reiterata, con le medesime modalità, in almeno una dozzina di procedimenti penali, consentendo peraltro a tutte le contro parti dello scrivente – normalmente esponenti politici avversi che avevano presentato denunzie e querele- di avere piena notizia, addirittura copia del documento, relativo all’asserita malattia mentale dello scrivente.
Si fa presente che il giudicante, dott. Stefano Zammuto, nel procedimento di stalking, numero…. , ove, si ripete, lo scrivente era parte offesa, preso atto della enorme anomalia, rilevata dallo scrivente, rappresentata da una consulenza psichiatrica commissionata ad una… neurologa, disponeva, non accogliendo la richiesta di archiviazione motivata con tale perizia fasulla, una nuova consulenza, da elaborarsi ovviamente da parte di uno psichiatra. Tale nuova consulenza smentiva radicalmente la prima, escludendo sia disturbi psichiatrici di natura paranoica che di natura autistica, e ritenendo lo scrivente privo di qual si voglia patologia psichiatrica.
Nei prossimi giorni il dott. Fonzo verrà citato in un giudizio civile, innanzi al Tribunale di Caltanissetta, per rispondere immediatamente della violazione della privacy mediante la diffusione, del tutto ingiustificabile, illegale ed immotivata, della consulenza Bona per intanto nell’udienza sopra citata.
E’ utile a questo punto ricostruire in pochissime battute la ragione dell’odio che il Fonzo nutre nei confronti del sottoscritto. Si premette che vi è un’antipatia pregressa di cui pure si fornirà ampia prova, relativa all’attività professionale dello scrivente, e ad un successo ottenuto in Cassazione che ha fatto perdere al Fonzo e a due suoi colleghi un risarcimento di 90.000 euro, da pagarsi da parte di un giornalista. Ma la ragione dell’odio risale all’anno 2011, quando lo scrivente, come risulta agli atti di codesto Consiglio Superiore, viene ad avere un ruolo determinante nella sconfitta di quello che è stato il maestro, l’alter ego, il capo corrente, il punto di riferimento, del dottor Fonzo all’interno della magistratura, ovvero l’ex presidente nazionale della ANM Giuseppe Gennaro.
Determinante della sconfitta del Gennaro appaiono essere state due sentenze trasmesse dallo scrivente al CSM che ricostruivano, assolvendo i giornalisti Marco Travaglio e Giuseppe Giustolisi l’una, e Gianmauro Chiocci l’altra, comportamenti inammissibili e con profili di illegalità posti in essere dal Gennaro nell’ambito di un acquisto di una villa lussuosa realizzata da mafio-imprenditori.
E’ sufficiente collegarsi col web, ricercare il nome di Giuseppe Gennaro e compariranno, oltre le immagini di quest’ultimo, anche quelle dello scrivente, come antagonista politico vittorioso che ha reso noto al CSM i comportamenti largamente censurabili del Gennaro, provocando (o contribuendo a provocare) la sua sconfitta e la nomina di Giovanni Salvi a Procuratore Capo di Catania, nella seduta del CSM del 3 novembre 2011
Il 3 novembre 2011 è un giovedì, e il lunedì successivo, 7 novembre, si apre alla Procura di Agrigento la più grande caccia persecutoria della storia giudiziaria italiana, in quella data partirà l’indagine a carico dello scrivente per una prima ipotesi di estorsione, cui faranno seguito altri 50 procedimenti penali già a dibattimento, nonché altri 50 con iscrizioni a registro degli indagati, la gran parte con avviso ex art. 415 notificato. Nell’ambito della persecuzione il Fonzo e i suoi collaboratori disporranno le intercettazioni dei telefoni e delle email del sottoscritto, il montaggio del GPS nell’auto, la perquisizione di abitazione e studio alle 4 di notte, il sequestro di tutti i computer professionali e di famiglia, pedinamenti, videoriprese, incriminazioni di medici curanti ecc. ecc. ecc. Da ultimo abbiamo avuto pure una richiesta di misura cautelare rigettata prima dal GIP e poi, con sarcasmi, dal Tribunale del Riesame. A cavallo tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 lo scrivente ha beneficiato di ben 4 assoluzioni a fronte di richieste di reclusione per un totale di 9 anni.
Ma poiché la presente nota al momento è solo finalizzata a far radiare Fonzo dall’ Ordine Giudiziario, qui è utile fornire immediati elementi che consentano intanto la sospensione del servizio e quindi la radiazione.”
segue
Lascia un commento