a cura di iena del gran complotto
Palermo, 21 lug. – Il presidente della Regione siciliana, rosario Crocetta, chiede al settimanale ‘L’Espresso’ 10 milioni di danni per la pubblicazione dell’intercettazione, poi ripetutamente smentita dalla Procura di Palermo, della conversazione in cui al suo medico personale, Matteo Tutino, veniva attribuita la frase “bisogna far fuori la Borsellino come suo padre”. Lo ha reso noto stamattina in conferenza stampa il legale di Crocetta, Vincenzo Lo re. “Dopo le dichiarazioni del procuratore Lo Voi -ha detto l’avvocato- a questo punto per noi il giallo non c’e’ piu’. Abbiamo scelto di scegliere lo strumento dell’azione civile risarcitoria nei confronti dell’Epresso, del direttore, dei due giornalisti, di 10 milioni di euro. perche’ riteniamo che sia lo strumento piu’ veloce ed efficace per sanzionare non la malafede dei giornalisti, non vogliamo credere alla malafade, ma crediamo all’ipotesi di un errore professionale, a un difetto di controllo”. (AGI).
E’ stato reso noto ancora: “faremo un’azione risarcitoria civile, questa volta da un milione di euro, anche nei confronti del giornalista Pietrangelo Buttafuoco per l’articolo pubblicato nei giorni scorsi sul Fatto Quotidiano”.
Una denuncia in sede penale è stata annunciata anche nei confronti del senatore Maurizio Gasparri, autore di alcune dichiarazioni pubblicate sul quotidiano Il Tempo dopo la vicenda dell’intercettazione.
“Quell’intercettazione non esiste – ha detto Lo Re – Da una settimana questa parte siamo passati dall’ipotesi di concorrente morale di una intercettazione che non c’è a un gossip sull’ipotesi sul toto nomine di direttori sanitari e manager. Ancora oggi si parla di giallo mettendo sullo stesso piano le dichiarazioni del procuratore di Palermo, Lo Voi con tale direttore dell’Espresso Luigi Vicinanza. L’Espresso si è giustificato dicendo che l’intercettazione è secretata. Ma vorrei ricordare che la secretazione è un atto del pm. Non solo. Si secreta l’interrogatorio di un imputato per le sue dichiarazioni esplosive, un verbale di un testimone.Il Procuratore è stato costretto a dire che non esiste alcuna intercettazione in questo procedimento né in altro, né secretata né non secretata. Siccome comincia a circolare un’altra ipotesi, cioè che ce l’hanno altre procure, se qualcuno ritiene di avere l’intercettazione, la tiri fuori e la faccia ascoltare, non solo ai giornalisti contigui, così capiremo se una bufala o polpetta avvelenata”.
Secondo l’avvocato Lo Re, alle presunte parole di Tutino, Crocetta avrebbe replicato. “Se Crocetta avesse sentito una frase del genere avrebbe reagito in malo modo, perché se Crocetta ha un difetto è quello di parlare anche troppo: Supponiamo che Tutino abbia detto che ‘Lucia se ne deve andarè, neppure in questo caso sarebbe stato zitto”.
Poi ha fatto un appello: “se questa intercettazione dovesse esistere, ma ne dubito fortemente, qualcuno, che si autodefinisce servitore dello Stato e che e invece è un depistatore, trovi il modo ufficiale di farla pervenire, anche in forma anonima, in mancanza di questo, l’intercettazione non esiste”. (fonte, il fatto quotidiano).
Di fronte a queste richieste, secondo indiscrezioni pervenute a “ienesicule”, è arrivata decisa presa di posizione di Cia, Kgb e Mossad. Secondo un portavoce, che vuole rimanere secretato, i tre servizi “sarebbero pronti a garantire contro le richieste risarcitorie di Crocetta”. Perchè? “Dietro, ma proprio dietro, questo grande complotto ci siamo noi.”
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