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Edizione straordinaria, cronache tragicomiche comunali, impiantistica pubblicitaria: nuova interpellanza del consigliere Niccolò Notarbartolo. Il Cga “boccia” l’amministrazione Bianco!
Pubblicato il 12 Maggio 2015
a cura di iena senza cartellonistica (da tutelare mediaticamente).
(nella foto il “titolo all’inglese” de “La Sicilia” in occasione dell’intesa di un anno fa fra amministrazione e imprese del settore)
In concorso morale con Marco Benanti e Ignazio De Luca.
Vista l’esistenza di una querela contro di noi su questa vicenda, ci avvaliamo della facoltà di…non rispondere, diciamo così. Ma intanto proponiamo ai lettori gli ultimi sviluppi: a cominciare dall’interpellanza protocollata stamane dal consigliere comunale Niccolò Notarbartolo!
“Prot. 161166 Catania, 12/05/2015
SIG. SINDACO
SIG. PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNALE
LORO SEDI
INTERPELLANZA
Oggetto: Il sistema della impiantistica pubblicitaria nella città di Catania alla luce della sentenza n. 371/15 del C.G.A.
Premesso che
– Nel dicembre del 2014, convinto della illegittimità delle procedure adottate dal Comune che aveva avviato il cd. “riordino” della impiantistica pubblicitaria, ho presentato una interrogazione ed una interpellanza all’Amministrazione in cui chiedevo chiarimenti ed avevo formulato precisi rilievi;
– Ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta a tali atti ispettivi ma al contempo il C.G.A. si è sostituito all’Amministrazione fornendomi risposta alla maggior parte dei tredici quesiti posti illo tempore;
– L’Amministrazione Comunale ha deciso di recepire nella Delibera di Giunta Municipale n.59 del 6-5-2014, avente oggetto “Atto di indirizzo – approvazione protocollo di intesa per il riordino dell’impiantistica pubblicitaria” un Protocollo di intesa contenente impegni tanto dettagliati quanto onerosi per il Comune di Catania;
Considerato che
– Con la sentenza n.37115, il Consiglio di Giustizia di Amministrativa ha bocciato senza riserve la manovra con cui il Comune di Catania ha consentito la permanenza sul territorio comunale di migliaia di impianti pubblicitari pericolosi ed irregolari, calpestando le norme che regolano la materia;
– Con la detta statuizione il C.G.A. rimprovera aspramente il Comune di Catania per aver deviato dalla funzione pubblica e per esser sceso a patti con gli abusivi, ed ha risolutamente sottolineato che l’accertato travalicamento delle leggi non poteva essere certo giustificato dal fatto che la illegittima sanatoria scaturisse “da un “protocollo d’intesa” alla cui definizione avrebbero partecipato tutti gli operatori del settore..”;
– L’Alto Consesso Amministrativo, in sostanza, descrive un quadro desolante e non ha mancato di rammentare che il Comune di Catania non poteva mai “rimettere il contenuto dei propri provvedimenti ad una sorta di negoziazione tra e con gli operatori del settore, allorché i risultati di quest’ultima avessero dato luogo … ad autorizzazioni per la gestione di impianti pubblicitari non conformi alla legge”; né poteva essere usato il paravento della “concertazione”, con gli operatori già presenti nel mercato di riferimento, per addivenire a “qualunque forma di sanatoria delle pregresse situazioni di illegittimità” onde consentire agli abusivi di mantenere installati gli impianti pubblicitari in siti tassativamente vietati dalla legge;
Ritenuto che
– Sia senz’altro opportuno che l’Amministrazione prenda atto di quanto statuito dal C.G.A. e annulli senza indugio tutti i provvedimenti adottati in contrasto con i principi espressi nel corpo della sentenza;
– Il tema di un effettivo riordino dell’impiantistica pubblicitaria nella città di Catania, in coerenza con gli strumenti urbanistici vigenti e tenendo conto, oltre che delle regole di leale concorrenza economica tra i diversi soggetti operanti nel settore delle affissioni dirette e dell’impiantistica pubblicitaria tutta, anche nell’interesse supremo della pubblica incolumità, non sia più procrastinabile;
Per le motivazioni sovra esposte, lo scrivente Consigliere
INTERPELLA
L’Amministrazione comunale chiedendo:
– Se la stessa intenda revocare i provvedimenti adottati in contrasto con le statuizioni del Consiglio di Giustizia di Amministrativa;
– Se alla luce di questa sentenza la rinuncia alla applicazione di sanzioni per “pacificare il settore” attraverso un provvedimento dichiarato palesemente illegittimo possa provocare danno erariale per l’ente e di conseguenza se non sia opportuno revocare in autotutela tutti i provvedimenti adottati;
– Se la dichiarata illegittimità dei provvedimenti dell’Amministrazione espone la stessa a cause di risarcimento per i danni causati alle ditte a cui è stata negata la possibilità di avere accesso ad un libero mercato;
– Se finalmente ritiene opportuno mettere ordine nel settore dell’impiantistica pubblicitaria nel rispetto della normativa vigente senza indulgere in quella che il CGA ha definito causticamente “una sorta di negoziazione tra e con gli operatori del settore”.
Si richiede risposta scritta
Il Consigliere
Niccolò Notarbartolo.”
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