autoerostismo nonsense di marco pitrella che non si firma gli articoli perché gioca con il luce
Pare, si dice, si mormora che ci si bruci a girare intorno a Marco Benanti, il direttore di Iene Sicule, noto nell’ambiente giornalistico catanese come il peggiore. Leggende giudiziarie sono. Troppo garantista, umano troppo umano, senza giacca e con pesanti scarponi da tennis, percorre i corridoi della guasta e ingiusta giustizia che ha ridotto la bilancia a pezzo d’arredamento, tra faldoni, muffa e antiquariato. In principio era un concorso di diritto romano – per diventare magistrato – o, a volte, un rapido sentiero per salire al potere… autonomo(?) e indipendente(?). Cu si vaddo si salvò.
Ah! ma lavori con Benanti? Con Benanti? cioè con Marco Benanti? le domande rivolte agli occhi della mia in-coscienza. Confesso che lo pseudonimo, in questo mestiere di mestieranti un po’ in pigiama e un po’ dediti a mammona, è l’ultimo baluardo all’incolumità… neanche se il peggiore fosse un carpentiere, il pastore errante della Kabala giuridica, o il dandy di una politica sospesa tra il marchio dell’infamia e gli scandali a luci rosse e mai a fari spenti… chi s’è rubato anche i trenta denari? è l’accusa di questo tempo – poco cristiano e molto giudaico – dedito al sentirsi e darsi un tono.
Perché Benanti è sempre in Tribunale? per raccontar del viaggiatore errante che, nel meriggiare pallido e giustizialista, è entrato nei salotti annichiliti di sinistra, o nei bagni annacquati in fondo a destra… al di là del bene e del male è tutto un magna magna, dati Istat.
Tutti na casta semu. Tutti devoti tutti, rispondono fedelissimi alle sacche di potere e contro potere.
Intanto il direttore prende un caffè e un cornetto dietetico… che sia messo agli atti! come gli arresti e il mafffffiosimo, anche se fra tutti gli ismo preferiamo il tabagismo… e chi vonu sentiri diri, lor signori, in conferenza stampa? uno specchio che riflette vanitose indagini e teatralità… e d’accordo anche il fotografo da un giorno in Pretura.
E poi che ne so, penso impaurito(?)… scrivo per prendere il patentino per un informazione pubblica e neutrale, o per mettere una riga in più su wikipedia, dopo aver vinto il Premio Pulitzer. Ma i desideri – nella città coi molti cuori di cemento – si comprano con rotoli di scottex e lingue di velluto.
Parole scroscianti scivolano come sapone su una giustizia troppo lenta, e con la sostituzione delle toghe con le tute Enel, come-fossero-impiegati-dello-Stato, diventeremo un paese normale, a scanso di appalti.
Ma che scrive Benanti? delle carezze alle balle del Liotro sostituite dalla grattatina, un trionfo di violini e di cerini con cui “Marco” mi-si-sta bruciando la carriera ma non il sederino… perché quello ci brucia a tanti altri cristiani.
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