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Edizione straordinaria, s’arrusbigghianu! “Cittàinsieme” e la “Povera Catania”: i “gruppi di interesse” attuali come i “comitati d’affari” degli anni ’80!
Pubblicato il 08 Novembre 2015
a cura di iena “al Servizio della Reazione” Marco Benanti
Dopo quasi due anni e mezzo di disamministrazione comunale, di bugie, di arroganze, di intimidazioni alle poche voci giornalistiche fuori dal coro conformista e perbenista (tutto “made in primavera”) di una città di mercenari, “Cittàinsieme” addirittura “scopre” lo stato pietoso in cui è piombata Catania. Benvenuti!
E, udite udite, qui si fanno paralleli fra i “gruppi di interesse” attuali con i “comitati d’affari” degli anni ’80. Avete sentito bene? Proprio così: insomma da chi è sempre stato vicino o pressocchè “organico” all’ “amministrazione-primavera” arrivano parole di condanna.
Ma non sarebbe il caso che “Cittàinsieme” si guardasse allo specchio per quello che NON HA FATTO in due anni? Pregate, pregate.
La città ormai non si salva più: pochi si sono fatti i propri interessi, i più la pagheranno cara. E per molti anni, anche e soprattutto per questi due anni e mezzo di fariseismo dominante e intollerante. Emblema perfetto del peggiore volto della peggiore borghesia d’Occidente, quella che esprime il centrosinistra italiano.
Ecco il testo di Cittàinsieme:
“restiamo stupefatti e sbigottiti nel leggere l’articolo, a firma di Giuseppe Bonaccorsi, apparso su “La Sicilia” di giovedì, in prima pagina della cronaca di Catania sullo sfascio totale del Consiglio comunale.
E’ un articolo che ogni catanese dovrebbe ritagliare, incorniciare, e leggere ogni mattina!
«12 sedute a vuoto su 14 assemblee convocate negli ultimi mesi … le ultime 8 sedute consecutive, tra prime convocazioni e sedute di prosecuzione,saltate per mancanza del numero legale … sedute inutili … senza arrivare ad alcun risultato … spendendo tra l’altro fior di denaro pubblico» (La Sicilia, 5 novembre).
Lotte intestine, perdite di tempo, nulla di fatto…
Il seguito dell’articolo espone un resoconto preciso dei “cambi di casacca”, registrando il totale disfacimento dei partiti e la nascita di “gruppi di interesse” che non hanno nulla da invidiare ai famigerati “comitati d’affari” degli anni ‘80.
Siamo preoccupati: per le sorti della nostra città, per il pessimo funzionamento delle istituzioni; siamo preoccupati perché Catania (vedi il nuovissimo rapporto “Ecosistema Urbano – XII edizione” realizzato da Legambiente in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore) si conferma agli ultimi posti nella graduatoria della vivibilità fra i capoluoghi di provincia italiani, quintultima, seguita solo (ma guarda che gioia!) da Vibo Valentia, Palermo, Agrigento e Messina.
Siamo preoccupati per il futuro della nostra città.
È necessario che, da parte dei cittadini più responsabili e attenti, ci si accorga di tutto questo e si faccia qualcosa per metter fine a questo sfacelo!
CittàInsieme.”
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