Edizione straordinaria, scandalo a Catania: il sindaco Raffaele Stancanelli nomina nel collegio di difesa del comune i suoi amici avvocati personali. Insorge il centrosinistra: “la destra berlusconizzata colpisce ancora”. Licandro: “cialtroni!”

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La Procura della Repubblica apre inchiesta.

“Cittàinsieme” annuncia fiaccolata. Padre Salvatore Resca (vedi foto)denuncia: “impera il berlusconismo”.

di iena strabica

Catania è ormai un caso nazionale. L’amministrazione di centrodestra guidata da Raffaele Stancanelli prosegue nella sua politica tutta mirata all’immagine e alla cura particolaristica della Cosa Pubblica.

L’ultima decisione in questo senso è stata davvero imbarazzante: chi scegliere per il collegio di difesa del comune, che si occupa di materie delicatissime? I suoi amici avvocati, per giunta personali, come i fratelli Franco ed Emanuele Passanisi! Uno scandalo! Al di là delle appartenenze di schieramento.

E proprio su questo insiste il centrosinistra e le forze democratiche, civili, antimafiose, per l’alternativa, insomma per la primavera di Catania. Non una questione di “bandiera” ma una questione “generale, di buona amministrazione, di decenza”-sottolineano dalle fila del centrosinistra. Il capogruppo del Pd in consiglio comunale Rosario D’Agata ha tuonato: “il sindaco Stancanelli e i fratelli Passanisi vengano in aula a riferire. La città deve sapere: cosa fanno, per quanto tempo, con quali compensi. Lo impone la buona amministrazione, la decenza, la democrazia, la trasparenza, il buon governo, la dignità, la verità, la giustizia, la legalità. Ma come si fa a procedere in questo modo? Non, ad esempio, non consentiremmo al nostro sindaco di fare cose simili. Noi rappresentiamo una cultura diversa. Questa destra fa solo danni”.

Gli ha risposto subito l’esponente di maggioranza Alessandro Porto (Mpa): “nessuna lezione da D’Agata, noi siamo per la coerenza e per lo sviluppo di Catania”. Anche il capogruppo dell’Mpa Salvo Di Salvo ha replicato a D’Agata invitandolo alla “moderazione e a scelte coerenti”.

La società civile è,frattanto, insorta: “Cittàinsieme” ha annunciato una  fiaccolata sotto Palazzo degli Elefanti. Lo slogan dovrebbe essere: “il comune non è cosa privata”.

Un portavoce di padre Resca ha aggiunto: “ci stiamo mobilitando contro questa occupazione del Potere della destra, perseguita con metodi personalistici e ricorrendo alla macchina della propaganda”. Resca parla di “berlusconismo imperante”, riscuotendo unanimi consensi dalle forze sane della città, a cominciare dall’ex sindaco Enzo Bianco. Che ha annunciato un’interrogazione parlamentare. Ma il tutto in autonomia da “Cittàinsieme”.

Nel frattempo, si è saputo che la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta. Da fonti giudiziarie, si è appreso che l’indagine è stata avviata sulla base della presunta volontà di fare queste nomine manifestata fra amici, in un incontro al bar, dal sindaco Stancanelli. Le fonti giudiziarie precisano, comunque, che “non si tratta di un processo alle intenzioni”. Esponenti del centrosinistra hanno subito protestato: “ma come facevamo noi a non sapere nulla di questa inchiesta aperta dalla nostra magistratura?” Ma il tutto in autonomia.

“Libera”, invece, pretende “trasparenza” e preannuncia una manifestazione sotto il Municipio, alla presenza dell’ex sindaco Enzo Bianco. Ma il tutto in autonomia. Invece, il segretario del Pd di Catania Enzo Napoli ha annunciato, che appena tornerà dalle vacanze, farà qualcosa, forse un comunicato.

Da Roma, la Commissione Nazionale Antimafia ha acceso i riflettori sulla vicenda: “Catania è al buio, noi accendiamo la luce. Senza guardare in faccia a nessuno, nemmeno a noi”.

Da sinistra, duro e determinato, tutto d’un pezzo come sempre, è arrivato il commento del comunista italiano Orazio Licandro: “cialtroneria del Potere. Questo il mio primo commento di fronte a simili idecenti decisioni del sindaco Stancanelli. La sua cultura di destra viene fuori in modo disgustoso. Gli amici avvocati a seguire vicende delicatissime della pubblica amministrazione? Ma dove siamo finiti? Noi che rappresentiamo un’altra cultura, alternativa, sosteniamo sindaci che non fanno queste cose. Noi siamo diversi. E lo dimostreremo presto.”

 

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Redazione Iene Siciliane

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