di iena della doppia morale
Il sistema politico-clientelare-mafioso del centrodestra si conferma quanto mai vivo. E pericoloso. Ma, per fortuna, il centrosinistra, le sinistre diffuse, la società civile e la sinistra dell’alternativa sono quanto mai vive. E vegetano. Pardon vegete.
La società catanese è quanto mai viva e pronta a farsi sentire, come accade nelle democrazie, cioè in quei territori a nord di Berlino.
Cosa è accaduto? E’ accaduto che il colpevole Raffaele Lombardo, in linea con quanto fa da circa un secolo, ha nominato, da Presidente della Provincia Regionale di Catania, consulente il “suo” avvocato e amico Carmelo Galati. Una decisione nel solco del sistema politico-clientelare-mafioso che potrebbe lasciare indifferenti le popolazioni del nord, ma che, invece, a Catania ha subito suscitato una veemente reazione della “città democratica, antifascista, antimafiosa, per la Costituzione, per il progresso e per la civiltà”.
Appena saputo la notizia, il centrosinistra catanese ha convocato una conferenza stampa, annunciando interrogazioni parlamentari (la prima dovrebbe arrivare con primo firmatario Enzo Bianco) e denunce alla magistratura. Ma, nel corso dell’incontro con i giornalisti, si è saputo che la Procura della Repubblica di Catania aveva già aperto un’inchiesta sulla vicenda. Prima ancora che la nomina fosse formalizzata. Un dettaglio, un cavillo giuridico.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti, il capogruppo del Pd al comune avv. Rosario D’Agata ha dichiarato: “Lombardo e Galati vengano subito a riferire in aula, in via Etnea a Palazzo degli Elefanti. E’ uno scandalo, un modo tutto clientelare, fra amici, di utilizzare il pubblico denaro e le delicate funzioni legate agli aspetti della legalità. Che a noi, come alla nostra magistratura, stanno a cuore, prima di tutto”.
Ha preso, poi, la parola, ma in autonomia dai partiti, il rappresentante di “Cittàinsieme” casualmente presente alla conferenza stampa: “siamo stanchi –ha detto-di questo modo di fare politica e consenso a Catania. Il centrodestra esprime sempre la sua cultura politico-clientelare-mafiosa, tutta tesa a favorire gli amici e a penalizzare le professionalità.
La meritocrazia, come la pratica una forza a cui noi guardiamo con una qualche attenzione, ma in assoluta autonomia, cioè il centrosinistra, è merce rara dalle parti della destra. E’ per questo motivo che dopo avere denunciato, come al solito nostro, senza guardare in faccia a nessuno, l’accaduto, siamo certi che la prossima vittoria elettorale del centrosinistra e del sindaco di Catania Enzo Bianco avverrà senza alcun cedimento, in termini di alleanze e di metodi di governo, con le forze del centrodestra.”
E’ intervenuto, dopo qualche battibecco con i presenti, anche l’esponente di Rifondazione Comunista il quale ha denunciato: “I metodi di occupazione del Potere di Raffaele Lombardo li conosciamo bene. E questo è l’ennesima colpo della Catania e della Sicilia che non cambia. Noi siamo per l’alternativa a tutto questo. Per questo lottiamo per la svolta, a cominciare da un governo delle forze democratiche, alternativo al centrosinistra, ma in rapporto pensoso e dialettico con le componenti culturali e social-progressiste che si muovono nel campo dei soggetti democraticamente maturi”.
A fine conferenza stampa, è arrivata una nota dai Comunisti Italiani a firma del dirigente Orazio Licandro. Che ha voluto, forse, in questo modo, mostrarsi alternativo a Rifondazione Comunista. Licandro ha dichiarato: “è disgustoso. Lombardo con il suo sistema politico-clientelare-mafioso ha occupato il Potere a Catania e in Sicilia. Noi siamo per l’alternativa. Per l’alternativa radicale a tutto questo. Per questo lavoriamo, con determinazione, per una formula di governo che metta all’angolo le forze peggiori del centrodestra e aggreghi, in un progetto di rinnovamento politico-culturale, le forze democratiche mature del centrosinistra. Questo progetto non può che avere come punto di riferimento un uomo nuovo e cuturalmente alternativo al centrodestra come Enzo Bianco. Lui -ne siamo certi- certe cose, tipo dare incarichi professionali al ‘suo’ avvocato mentre svolge funzioni di alto profilo dell’amministrazione pubblica, non le farebbe mai. La sinistra ha una visione altra e alta dell’impegno sociale, lontano dalle logiche privatistiche della destra”.
Nel frattempo, a fine conferenza stampa, si è saputo che, anticipando tutti, una troupe di “Report” di Rai3 aveva già le carte del caso e ha annunciato, dal pianerottolo dello studio professionale di Galati, una puntata speciale dal titolo: “Lombardo è mafioso. Cerchiamo, assieme ai giudici, le prove”.
Invece, dalla Commissione Nazionale Antimafia è arrivata la notizia che la commissione verrà subito, in audizione, a Catania per sentire tutti i protagonisti della vicenda da Lombardo a Galati fino all’usciere della Provincia. Per fare luce, a 360 gradi. Senza guardare in faccia a nessuno. Come sempre.
Riportiamo, adesso, in serie alcune dichiarazioni sull’ultimo scandalo lombardiano:
Giuseppe Berretta: “basta con queste cose, rompiamo il consociativismo”;
Comitato giornalisti democratici: “Lombardo è colpevole. Lo scriveremo, lo abbiamo già scritto”.
Comitato giuristi democratici: “Lombardo è colpevole. Lo scriveremo, lo abbiamo già scritto”.
Sudpress: “Lombardo è colpevole. Lo scriveremo, lo abbiamo già scritto”.
Libero comitato giornalisti antimafiosi: “Lombardo è di destra, quindi è mafioso”.
Da ultimo, in serata, si è saputo che il consiglio dell’ordine degli avvocati di Catania, con un suo rappresentante, avrebbe annunciato l’avvio immediato di verifiche sul caso. Per cominciare –si apprende in ambienti giudiziari- si dovrebbe ricorrere ad una perizia di un esperto in materia di deontologia professionale: l’ordine lo starebbe cercando fra gli avvocati. Non si dispera di trovare uno all’altezza del compito. Le ricerche sono cominciate.
(satira).
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