di marco pitrella, nato a Brescia, cresciuto a Grammichele e residente a Catania
Plaudiamo ancora una volta il “per-un-verso-e-per-fetto” lavoro dei MagistrAli con la “m” grande così, che hanno indagato sul “collezzionista” Raffaele Lombardo, signore&signori di tutti i mali, e l’ hanno accusato di detenzione illegale di armi. 15 fucili “non denunciati” su una collezione personale che ne conta 40.
Secondo quanto m’ha detto Marco Benanti, appartenente al clan dei Lombardiani ammucciati (alleati, secondo la fonte investigativa De Bufalis, con il clan delle minchiate oscuru), i fucili sarebbero destinanti a “sussidiare”l’Isis.
Pare, si dice, si mormora che la maffffia ormai in mezzo alle pene – normodotata dalla rivoluzione di Crocetta&Lumia – stia tentando di “pattarsi” proprio con l’Isis e Lombardo, – dopo aver giurato sul tappeto grammichelota di forma esagonale – andrebbe a capo del Califfato sigiliano.
Dal concorso esterno in associazione maffffiosa – in potenza direbbe Aristotele delle polpette (non sa che le sentenze non si commentano) – al concorrere, in atto, al il gattopardismo islamico… la nuova parabola, o meglio “versetto coranico” di Don Raffae.
Dalle 4.800 ore di inter-incerte-azioni, l’ex governatore sarebbe peggio di Jafar, il nemico di Aladino.
Per fortuna, a difendere la cristianità, ci sono i magistrAli; da punti di riferimento – dell’uomo qualunque – a punti “cardinali”.
Anche la maffffia, come la munnizza, ha esigenza di riciclarsi… e in tema di riciclo l’esperto è senz’altro Lui visto il processo che lo vede coinvolto, assieme AlTotino figlio, per il famigghierato reato di “turbativa di campagna elettorale” per un posto di spazzino precario in una cooperativa. Clientela, questa, – nella sostanza poco clientelare – che fu determinante per la elezione di Toti nel 2012.
Gli ex fedeli a Raffaele da Grammichele, dal canto loro, liberi e felici come le farfalle sono stati “assorbenti” un po’ nel Megafono e un po’ in liste civiche a sostegno dell’omino bianco… rigorosaMente lavati e differenziati come la raccolta…
Allienato è rimasto, per un po’ solo Gal – gruppo di riferimento al Senato – passato, ormai, dall’autonomismo al Ramadam, cambiando il nome in GAllah.
Che il presidente Grasso – togato difensore dell’autonomia e indipendenza della magistratura attraverso la “candidatura” e la politica – crei una commissione anti “terronismo” e vieti a Scavone e Compagnone di entrare al Senato con la kefia e la rima.
E che si eviti – visto il “lavello” di corruzione in politica – di dipingere l’attiVità dei magistrAli come folkloristico, allegorico e strumentale. C’è poco da ridere con il gattopardIsmo islamico ormai “alle porte di Catania” che, anche coi saldi, non fa sconti a nessuno.
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