Riceviamo e pubblichiamo…
“Lettera aperta al Ministro della Giustizia, ai Procuratori della Repubblica di Caltanissetta, dottor Lari, e di Catania, dottor Salvi
con invito a vedere e ad acquisire il seguente video di denunzia nei confronti dei magistrati
Ignazio Fonzo, Renato Di Natale, Alessandra Vella e altri.
Cercate su Youtube “Arnone racconta lo scontro con i magistrati…”
Oppure andate al link https://www.youtube.com/watch?v=-qwGO_WkpvQ
Illustrissimi Procuratori di Catania e di Caltanissetta,
spesso accade che, per spirito di casta, nel nostro Paese, la legge non sia eguale per tutti ma vi siano persone, come dire, “più eguali degli altri”, cui le logiche di casta tentano a garantire l’impunità.
Vi invito ad acquisire il video che ho caricato su Youtube e che ha per titolo “Arnone racconta lo scontro con i magistrati Fonzo, Vella, Di Natale ecc ecc 1 Parte”.
Il link dl video è il seguente:https://www.youtube.com/watch?v=-qwGO_WkpvQ.
Il video denunzia una serie di condotte pacificamente delittuose a carico di alcuni magistrati in servizio ad Agrigento. Il principale dei responsabili di tali azioni è il Procuratore Aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo, “titolare” di uno specifico movente che lo motiva a tenere i comportamenti in questione.
Le attività persecutorie nei miei confronti, costituenti una notevole quantità di reati e di violazioni di legge, sono iniziate esattamente tre giorni dopo la nomina del Procuratore di Catania, Giovanni Salvi, da parte del CSM, nomina da me fortemente favorita attraverso gli esposti, molto documentati, che hanno affondato la candidatura concorrente del dottor Giuseppe Gennaro, grande, grande, grande, amico del dottor Ignazio Fonzo.
E’ possibile realizzare intercettazioni telefoniche in assenza del verbale cartaceo prescritto dall’articolo 268 del Codice di Procedura? E’ possibile occultare le intercettazioni principali, quelle che annientano il costrutto accusatorio, occultandole appunto al GIP? E’ possibile falsificare informative di reato e capo di imputazione attestando fatti contrari al vero? Ad esempio scrivendo che è il presunto corruttore a telefonare alla presunta corrotta per proporre somme di denaro, mentre la realtà è assolutamente opposta? Ovvero è la presunta corrotta a chiamare il presunto corruttore per chiedere in prestito cinquanta euro per visita medica della figlia malata o venti euro per comprare i libri scolastici.
Qui ho accennato soltanto alcuni fatti illeciti, ridicoli, penalmente rilevanti, a carico del PM Ignazio Fonzo. Ma il video ne ricostruisce una serie tanto divertente quanto grave. E’ possibile che un GUP scriva che una persona depressa divenga per ciò stesso “incapace di intendere e di volere”, persino incapace di richiedere il rito immediato? E’ possibile che un GUP si inventi le dichiarazioni spontanee della parte civile e neghi il diritto alle dichiarazioni spontanee dell’imputato?
E’ possibile che un PM, Santo Fornasier, pretenda da una vittima del dottor Fonzo che tale vittima “si accordi” col dottor Fonzo altrimenti subirà “brutte mazzate mediante gli strumenti infidi ed invasivi della Procura”? Ed è possibile che tale PM ammetta che Fonzo è aduso a “realizzare schieramenti alle spalle” in danno al nemico Arnone? E ciò anche grazie al fatto che “Fonzo è potentissimo, per i legami che ha”?
Per i signori giornalisti che sono tentati di servire il diritto all’informazione pubblicando la presente lettera aperta, si specifica che le suddette affermazione del PM Fornasier sono già registrate, immortalate attraverso la sua voce, e già consegnate alla A.G.
Ed ancora è possibile che una Procura, essendo in possesso di intercettazioni telefoniche che escludono il reato di calunnia, proceda per tale reato occultando, ovvero nascondendo, le intercettazioni?
E’ possibile che un GUP emetta sentenze di condanna avendo il dovere di assolvere in presenza di prove inoppugnabili dell’innocenza della condannata?
Ad Agrigento, signor Ministro, signor Procuratore Lari, è possibile questo e molto altro. In un Paese Europeo diverso dal nostro già un magistrato come il dottor Fonzo sarebbe stato collocato in una posizione tale da non poter più nuocere ai diritti dei cittadini.
Il Presidente Titta Scidà, che Fonzo conosceva bene, lo ha pubblicamente accusato – in una lettera aperta indirizzata allo stesso Fonzo – di “soffrire” di delirio di onnipotenza, testualmente ha scritto “tu ti credi investito di una potenza senza limiti” ed ha anche aggiunto questa significativa frase “e anche il volermi dire folle esprime il tuo odio”. Scidà ha lanciato l’accusa, netta, limpida, secondo la quale già allora Fonzo avrebbe utilizzato il suo ruolo e i suoi poteri in modo non conforme all’Ordinamento Giuridico, addirittura rendendo false testimonianze in Tribunale per garantire gli interessi del grande, grande amico Giuseppe Gennaro.
Il Procuratore di Catania si chiederà, a questo punto, perché la presente è mandata anche a lui, la risposta è immediata. Da parte di alcuni magistrati della Procura di Caltanissetta, in primo luogo da parte del dottor Santo Di Stefano, ma anche da parte del dottor Condorelli, non è stata posta in essere, come dire, una adeguata attenzione e professionalità, rispetto alle pacifiche e gravissime violazioni di legge da parte di Fonzo e compagni. Per cui sin d’ora è opportuno che la Procura di Catania inizi ad attenzionare gli atti dei PP. MM. Di Stefano e Condorelli, magari richiedendo le richieste di archiviazione, rigettate dal GIP, proposte da questi ultimi, ed anche la richiesta di archiviazione che ritiene normale il comportamento del dottor Fornasier sopra descritto.
Il Ministro della Giustizia potrebbe utilmente realizzare una convenzione economica con un albergo agrigentino in quanto vi sarà, qui ad Agrigento, molto, molto, molto lavoro per gli ispettori ministeriali, che dovranno, appunto, soggiornare in tale, bellissima, città dei Templi.
Non credo siano necessarie altre parole per invitare i destinatari della presente lettera aperta ad acquisire il video e sentirlo. Ed ancora per invitare i giornalisti siciliani coraggiosi a pubblicizzare questo documento affinché i cittadini possano vedere il video e giudicare.
Questa è libertà di informazione, questo è coraggio civile.
Agrigento, li 25/01/2015
Avv. Giuseppe Arnone.”
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