di Fabio CantarellaLa mano del nuovo procuratore di Catania, il dott. Giovanni Salvi, si vede e come. La Procura adesso diventa anche un modello di sinergia tra le pubbliche amministrazioni da esportare nelle altre realtà peninsulari. Un traguardo davvero inimmaginabile sino a qualche tempo addietro quando invece l’ufficio requirente si distingueva in particolare per i ritardi nella gestione dei procedimenti penali. Adesso non solo la Procura di Giovanni Salvi continua a smaltire il notevole lavoro arretrato accumulatosi negli anni trascorsi, ma, e questa è la novità più importante, riesce a riorganizzarsi in prospettiva futura, per gestire al meglio le attività d’indagine, evitando possibili prescrizioni e, cosa di non poco conto, discriminazioni dettate dal caso, dalla sorte di essere assegnati, per esempio, ad un pubblico ministero che ha un carico di lavoro maggiore rispetto a quello di un collega meno oberato.Oggi a Catania, al convegno fortemente voluto dal dott. Salvi, e moderato dal presidente del Tribunale, dott. Bruno di Marco, c’era addirittura il presidente nazionale dell’Inps, Antonio Mastropasqua, intervenuto per accogliere con entusiasmo l’idea di un protocollo d’intesa tra l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, la Procura di Catania, il Tribunale e la Corte d’Appello, rappresentata dal presidente dott. Alfio Scuto. Nello specifico si tratta di un progetto pilota che consentirà di accelerare le verifiche incrociate e rendere più efficiente la sinergia tra l’Inps e la giustiza penale e civile etnea. Un sistema incentrato sull’informatizzazione dei dati che consentirà non solo di accelerare l’iter dei procedimenti civili e penali, ma anche di affermare una Giustizia che sia uguale per tutti, senza possibilità che in casi analoghi per alcuni scatti la prescrizione e per altri la condanna. Un sistema che consentirà peraltro di avere un effetto deterrente anche sulla commissione di nuovi reati, perché una procura che riesce a consegnare alla giustizia tutti i responsabili produce anche l’effetto di disincentivare la commissione di nuove azioni illecite. Ciò nel medio termine comporterà anche una riduzione del carico di lavoro degli uffici giudiziari.E si tratta di un progetto di non poco conto se sol si pensa che a Catania l’Inps incide sulla mole di lavoro con circa diecimila procedimenti l’anno, numeri da capogiro che, come ha sottolineato il dott. Salvi, potrebbero far saltare l’ufficio: “tra i procedimenti arretrati e quelli che arrivano ogni anno – ha sottolineato il procuratore Salvi nel corso del suo intervento – il numero è così elevalto da poter mettere in ginocchio gli uffici giudiziari. Proprio per questo abbiamo avviato con l’Inps una collaborazione per trovare un modo di trattazione che sia rapida ed efficace. All’interno dell’Ufficio abbiamo organizzato una struttura in grado di gestire questi processi in maniera rapida ed efficiente e, soprattutto, un sistema informatizzato in grado di trattare questi procedimenti con minor intervento degli operatori. Questo permetterà – ha aggiunto il procuratore Salvi – anche un risparmio di risorse umane che, come è risaputo, sono esigue negli uffici giudiziari”.
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