La nota di Vittorio Lo Sauro consigliere comunale di Sant’Agata Li Battiati ed esponente della Nuova DC
“Quello attuale è un sistema autoreferenziale, dove gli eletti rispondono solo ai sindaci e ai consiglieri comunali, anziché alla collettività.
SANT’AGATA LI BATTIATI (CT) – “Domenica 27 aprile 2025, con le elezioni di secondo livello per scegliere i presidenti e i consiglieri dei Liberi consorzi comunali e i componenti delle assemblee delle Città Metropolitane, si svolgerà l’ultimo atto del fallimentare percorso di riforma che ha prodotto un pasticcio istituzionale senza precedenti”. Con queste parole Vittorio Lo Sauro, consigliere comunale di Sant’Agata Li Battiati ed esponente della Nuova DC, rilancia il dibattito politico sugli effetti e le storture causati dalla legge 56/2014 (Legge Delrio) che ha trasformato le province in enti di secondo livello. “Volevano eliminare le province, presentando la riforma come un intervento necessario per ridurre i costi della politica e snellire la burocrazia ma, di fatto, l’unica cosa che è stata cancellata è la rappresentanza democratica. Sono invece rimasti gli apparati, gli scheletri e le impalcature istituzionali svuotate da funzioni essenziali come la viabilità, l’edilizia scolastica e la tutela ambientale. Alla fine, la riforma ha prodotto enti più deboli e meno efficienti, incapaci di rispondere adeguatamente ai bisogni del territorio. Le province, invece di essere abolite, sono rimaste svuotate e ingovernabili”.
Dal punto di vista amministrativo la riforma ha portato a una riduzione dei finanziamenti e una confusione su ruoli e competenze: “Molte funzioni prima gestite dalle province sono state trasferite a regioni e comuni – commenta ancora Lo Sauro – creando confusione e paralisi burocratica, inoltre i presidenti di provincia sono anche sindaci e i consiglieri provinciali sono amministratori comunali. Questo comporta un sovraccarico di compiti che rende difficile gestire entrambi i ruoli con la necessaria dedizione”.
Ma quello che ha un effetto ancora più deleterio, secondo l’esponente della Nuova Dc, è la distorsione della rappresentanza democratica: “La prima e più evidente criticità delle elezioni di secondo livello è la totale esclusione dei cittadini dal processo elettorale. Il principio cardine della democrazia, ovvero il diritto del popolo di eleggere direttamente i propri rappresentanti, è stato sostituito da un sistema opaco e ristretto, in cui a votare sono solo i consiglieri comunali e i sindaci. A questo si aggiunge il sistema di voto ponderato – spiega ancora Lo Sauro – in questo modello, i voti non hanno lo stesso peso per tutti: chi rappresenta un comune più grande ha un’influenza maggiore rispetto ai rappresentanti dei comuni più piccoli. Questo meccanismo, sebbene giustificato dalla necessità di bilanciare la rappresentanza demografica, di fatto amplifica il potere delle grandi città e marginalizza le comunità minori. I cittadini non possono più giudicare direttamente l’operato degli amministratori provinciali e metropolitani, né hanno strumenti efficaci per sanzionarne l’inefficienza attraverso il voto. Questo crea un sistema autoreferenziale, dove gli eletti rispondono solo ai sindaci e ai consiglieri comunali, anziché alla collettività”.
“Dalle comunità locali emerge sempre più un malcontento a cui si deve dare una risposta che restituisca ai cittadini la possibilità di scegliere, in maniera democratica e trasparente, chi deve rappresentarli in seno alle istituzioni provinciali. Per questo, insieme ad altri amministratori locali, chiederemo di intervenire legislativamente in tal senso”.
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