Questa mattina a Catania, in piazza Stesicoro, è avvenuta la conferenza stampa di presentazione dei candidati etnei di Unione Popolare alla Camera e al Senato. Sono intervenuti la deputata uscente, nonché capolista, Simona Suriano, i candidati alla Camera Damiano Cucé e Domenico Cosentino e al Senato Goffredo D’Antona e Luca Cangemi. E’ stata anche l’occasione per annunciare le prossime tappe della campagna elettorale che vedrà, il 10 settembre, la presenza di Luigi De Magistris a Catania.
Suriano ha evidenziato il grande sforzo organizzativo messo in campo per la presentazione della lista: “Siamo reduci da una raccolta di oltre 60mila firme in pieno agosto che ci ha fatto toccare con mano il bisogno, espresso dalla gente, di una proposta politica sociale e radicalmente in discontinuità con il passato. Sono tanti i temi sui quali intervenire: la riduzione dei costi dell’energia, gli extraprofitti, il sostegno alle imprese. Serve mettere mano alla spesa pubblica e indirizzarla nei canali che servono al popolo e quindi al Paese: abbiamo una pubblica amministrazione con una età media alta e tantissimi giovani formati ma senza lavoro. Serve un piano straordinario di assunzioni nella pa ed è ora che qualcuno non solo lo annunci, ma lo faccia”.
Ha proseguito il candidato Goffredo D’Antona parlando dell’attuale quadro politico: “Oggi c’è in Italia un forte richiamo al voto utile. La destra paventa il pericolo delle sinistre e devo dire che il Pd non possa certo mai definirsi un partito di sinistra e neanche la sua coalizione. Il centrosinistra, se vogliamo chiamarlo tale, invoca lo spettro delle destre. Però nessuno pensa che la gente non arriva più a fine mese. Abbiamo un caro bollette dove a parole oggi sono tutti concordi nel dire che va combattuto. Ma se tutti i leader di partito che adesso propongono soluzioni avessero fatto qualcosa, da forze di governo quali sono, non saremmo in questa situazione”.
Infine gli esponenti di Unione Popolare hanno snocciolato altri passaggi chiave del programma in tema di welfare evidenziando la necessità di un aumento delle pensioni minime a mille euro al mese e la volontà di introdurre per le pensioni future di un massimo di pensione e di cumulo di trattamenti pensionistici pari a 5mila euro mensili assicurando inoltre una spesa pubblica nella sanità che non scenda mai sotto la media europea (7,3% del PIL), invertendo la rotta rispetto alla manovra Draghi, che ha ridotto la spesa sanitaria al 6,3% del PIL per il 2024, ed eliminando il tetto di spesa.
in foto dal secondo a sx: Cangemi, Cucè, Cosentino, D’Antona, Suriano, Ines Salpietro
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