di iena elettorale
Si fa un gran parlare di elezioni e candidati che correranno per garantirsi un seggio a Palazzo dei Normanni sede del Parlamento siciliano. Ci vogliono ancora poco più di venti giorni per il deposito delle liste, ma già emergono le prime indiscrezioni. La prima di esse pone un problema serio che dovrà essere affrontato all’interno dello schieramento del centrodestra che ha scelto Nello Musumeci come candidato alla presidenza della Regione Siciliana.
E già c’è il primo nodo da sciogliere. Domenico Rotella, per gli amici Mimmo, esponente del Pdl di Giuseppe Castiglione e Pino Firrarello, assessore provinciale sino a qualche giorno addietro, vorrebbe candidarsi ma incontra un ostacolo non indifferente: Rotella al momento ha al suo attivo una condanna in primo grado a due anni e tre mesi nell’ambito del procedimento penale relativo al noto buco di bilancio nelle casse del Comune di Catania. Ciò non gli consentirà di essere candidato all’interno delle liste che sostengono Nello Musumeci, Pdl incluso, considerato che il candidato alla presidenza del centrodestra ha già annunciato che nelle sue liste non ci saranno candidati rinviati a giudizio per mafia o per reati contro la pubblica amministrazione. Figuriamoci condannati a due anni e tre mesi.
Tra gli attuali consiglieri in forza alla Provincia di Catania, ufficiali appaiono le candidature di Giuseppe Galletta nel Partito democratico e Santo Primavera nell’Udc.
Salvo Pogliese (nel manifesto accanto) che nella scorsa tornata elettorale per le regionali fu il più votato in assoluto con quasi ventimila preferenze, si ripresenta agli elettori con la consapevolezza che se dovesse vincere Nello Musumeci potrebbe finalmente andare a guidare un assessorato regionale. Nella legislatura che si sta per concluere Pogliese è stato autore di alcune importanti proposte di legge, come quella sul mutuo sociale per l’acquisto di una casa, sgravi fiscali per le imprese giovanili e femminili, incentivi alla residenzialità dei giovani laureati siciliani e anche una diretta al controllo sull’eventuale assunzione di stupefancenti da parte dei deputati regionali.
Tra gli ex assessori provinciali ha già affisso i manifesti il paternese Salvo Panebianco, imprenditore laureato in economia e commercio, che sceglierà una delle due liste del Popolo della libertà. “Merito e Cambiamento” appassionato movimento giovanile nato all’interno del Pdl, candida un giovane molto stimato come Giacomo Bellavia, consigliere comunale a Catania (nel manifesto sotto).
In corsa per la Regione, c’è anche l’ex vicepresidente della Provincia di Catania, Nello Catalano, che correrà con Grande Sud di Gianfranco Miccichè, Raffaele Nicotra dell’Udc, Daniele Capuana con il Partito democratico e forte del sostegno dell’ex sindaco di Catania Enzo Bianco.
In campo anche il presidente del Consiglio comunale di Catania, Marco Consoli, uomo di fiducia di Raffaele Lombardo che dovrebbe quindi scendere in campo con il Partito dei Siciliani, e con lui pure il vicepresidente vicario del Consiglio comunale di Catania, Puccio La Rosa, che inseguirà un seggio da deputato regionale nelle fila di Futuro e Libertà di Gianfranco Fini. Ed ancora l’ex assessore comunale di Catania, Giuseppe Arcidiacono, con Grande Sud. Probabile anche la candidatura di Massimo Pesce, del Pds autonomista, che si è dimesso da assessore alla Polizia urbana al Comune di Catania proprio in vista delle elezioni regionali. In campo anche l’avvocato e consigliere comunale a Catania Dario Daidone, probabilmente in una delle due liste del Popolo della Libertà.
Per il Pds si preannuncia la discesa in campo anche di Mario Brancato che infatti si è dimesso da presidente del MAAS di Catania per evitare d’incorrere in cause di ineleggibilità alla stregua di assessori e sindaci in carica. Brancato è la terza volta che ci prova dopo aver sfiorato l’elezione nelle due volte precedenti raccogliendo migliaia di voti. Sarà la volta buona?
Possibili anche le candidature alla Regione di Saro D’Agata, capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale a Catania, e di Nuccio Condorelli, medico e capogruppo a Catania del Pdl. Ma anche quella di Salvo di Salvo in quota a ‘Famiglia, solidarietà e lavoro’ di Lino Leanza, transitato nell’Udc di Pierferdinando Casini dopo aver salutato Raffaele Lombardo. Anche Leanza corre per tornare a Palermo.
Tra gli uscenti, oltre a Salvo Pogliese nel Pdl, riproveranno a conquistare un seggio da deputato regionale anche Salvo Giuffrida, ex sindaco di Tremestieri Etneo, nella file dell’Ud. Giuffrida, primo dei non eletti la volta scorsa, subentrò all’Ars solo a seguito delle dimissioni di Fausto Fagone arrestato all’interno del procedimento ‘Iblis? che vede alla sbarra politici, mafiosi e imprenditori.
Sono due i sindaci in provincia di Catania che hanno deciso d’interrompere anzitempo il loro mandato dimettendosi dalla carica: Alfio Papale, sindaco di Belpasso che correrà con una lista del Pdl, e Salvatore Maugeri, sindaco di Mascalucia, che probabilmente sceglierà una delle liste di Raffaele Lombardo. Anche il sindaco di Valverde, Angelo Spina, stimato medico, sarà candidato con l’Udc, ma essendo primo cittadino in un comune con meno di 20mila abitanti non ha l’obbligo delle dimissioni dalla carica.
Non si presentaeranno invece, Nino Garozzo, sindaco di Acireale del Pdl, e Vittorio Virgilio, assessore comunale alla Pubblica Istruzione a Catania in quota Pdl. Entrambi erano considerati degli ottimi candidati, con un buon seguito elettorale. Avranno fatto altre scelte?
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