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Emergenza Catania, lavoratori e imprese in difficoltà alla Zona industriale. Interruzioni dei servizi anche per STM e Technoprobe. Lavoratori in sofferenza alle Acciaierie Sicilia

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Cgil e Fiom: “Subito ammodernamento infrastrutturale e un tavolo tecnico. Il sindaco solleciti intervento di Regione e Governo nazionale”.
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Catania sta affrontando una situazione di straordinaria gravità, per i cittadini prima di tutto, ma anche per le imprese. La Zona industriale sta subendo danni considerevoli.
La STMicroelectonics di Catania, dalla scorsa notte subisce un’interruzione idrica che ha messo in stand-by la produzione. Da tre giorni mancano acqua e luce anche alla Technoprobe e alle Acciaierie di Sicilia, i lavoratori devono operare in condizioni di forte stress termico che potrebbe compromettere la loro salute.

Lo segnalano i segretari generali della Cgil e della Fiom Cgil di Catania, Carmelo De Caudo e Rosy Scollo, che a proposito di Stm aggiungono: “l’azienda, sollecitata dalla nostre rappresentanze sindacali, ha attivato prontamente misure emergenziali già da oggi, tra cui il massiccio ricorso allo Smart Working, l’invito ai lavoratori del primo e del secondo turno ad astenersi dal lavoro, mentre si sta discutendo il da farsi per i lavoratori del terzo turno”.

Ma le criticità non si fermano qua: alla Technoprobe, azienda leader nel settore delle schede sonda ad alta complessità per il mercato della microelettronica, che ha deciso recentemente di investire su Catania, “mancano l’acqua e l’elettricità da tre giorni e i lavoratori sono stati posti in smart working. Alle Acciaierie di Sicilia i lavoratori devono operare in condizioni di forte stress termico che potrebbe compromettere la loro salute”.

La Cgil e la Fiom di Catania chiedono dunque alle imprese di fare fronte comune per fronteggiare la fase emergenziale ma, allo stesso tempo, alle istituzioni, di intervenire sull’ammodernamento del sistema infrastrutturale della zona industriale che presenta gravi carenze anche nelle fasi ordinarie. Cgil e Fiom chiedono inoltre l’istituzione immediata di un tavolo tecnico che coinvolga le istituzioni preposte, le imprese e le organizzazioni sindacali al fine di individuare soluzioni immediate e definitive per garantire la tutela della salute e del benessere dei lavoratori, iniziando per esempio a pensare a nuovi protocolli su salute e sicurezza, cui tutte le aziende devono attenersi, così come fatto durante la fase pandemica, consapevoli del fatto che le alte temperature, effetto dei cambiamenti climatici, sono un fenomeno strutturale con cui occorre iniziare a fare i conti.
Al sindaco di Catania, Enrico Trantino, “che in campagna elettorale ha continuamente vantato i suoi rapporti con il governo centrale”, continuano De Caudo e Scollo, si chiede di sollecitare l’intervento delle istituzioni regionali e nazionali “da cui, al momento, non arrivano quei segnali di attenzione che, soprattutto in questa fase di emergenza, il nostro territorio e le sue eccellenze produttive meriterebbero”.

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Iene Sicule

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