Enna: condannata giornalista perchè pubblicista piuttosto che professionista. Secondo il giudice aveva il dovere di rivelare la fonte


Pubblicato il 13 Ottobre 2011

Liberta_di_stampa

Piena solidarietà alla collega condannata perchè giornalista pubblicista piuttosto che professionista e quindi tenuta a rivelare la fonte. E’ la vicenda della collega Giulia Martorana che è stata condannata dal giudice monocratico di Enna a venti giorni di carcere, pena sospesa, per favoreggiamento nei confronti di persona che ha violato il segreto d’ufficio.

La giornalista dell’agenzia di stampa “Agi” e del quotidiano “La Sicilia”, aveva scritto articoli relativamente alle violenze sessuali su due sorelline minorenni, nel 2008, ipotizzando che oltre a un indagato arrestato ve ne fossero degli altri. Il pubblico ministero voleva sapere chi le avesse detto che vi erano altre persone coinvolte nell’indagine.

“Non è nel mio stile – ha detto la Martorana – andare contro la magistratura. Il giudice ha applicato seppure rigidamente una norma. E’ quest’ultima che andrebbe cambiata e che non tutela i tanti pubblicisti che sono alla base dell’informazione in Italia in quanto impegnati in quotidiani, radio e tv come collaboratori in realtà spesso difficili”.

Qui di seguito vi proponiamo il comunicato stampa emesso in proposito dal sindacato unitario dei giornalisti italiani:

“La sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Enna ripropone con forza il problema del doppio binario della professione giornalistica e della divisione, ormai anacronista, dei giornalisti tra professionisti e pubblicisti.
Negare ai giornalisti pubblicisti le tutele deontologiche della professione mette in serio pericolo la libertà di informazione e il diritto costituzionale dei cittadini di essere correttamente informati.
Il Sindacato dei giornalisti sosterrà la collega Martorana in tutte le sedi per confermare e dimostrare la correttezza del suo serio comportamento e il totale rispetto delle regole e delle norme professionali e deontologiche, sollevando, tramite i propri legali, anche la questione di legittimità costituzionale di una legge che appare fuori dal tempo e dalla logica.
Auspichiamo che in sede di Appello i giudici vogliano tenere conto di queste evidenti ragioni, evitando le imposizioni e le restrizioni che svilirebbero lo svolgimento del già difficile mestiere di cronista specie nelle zone ad alta densità mafiosa e criminale.
Al tempo stesso questa dolorosa e incomprensibile vicenda ripropone con forza il problema di una urgente e non più rinviabile riforma della legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti che oggi non è più in grado di rappresentare correttamente la realtà  della professione”.


Precedente
Nella classifica dedicata ai sindaci più graditi non figura quello di Catania:”su scuddanu”?
Successivo
Raffaele Lombardo contro tutti (ma nessuno veramente contro di lui)

Redazione Iene Siciliane

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

2 min

 Al Leonardo Da Vinci, i rossazzurri piegano il Gela per 88-67 foto di Romano Lazzara. ALFA BASKET CATANIA 88 GELA BASKET 67 Alfa: Valastro, Gatta 12, Drigo 6, Torrisi 5, D’Aquino, Budrys 14, D’Augusta Perna, Patanè 14, Pappalardo 4, Janjusevic, Barbakadze 8, Abramo 25. All. Zečević. Gela: Musikic ne, V. Bernardo 3, Stanic 10, Julakidze, […]

2 min

comunicato dalla questura Per settimane ha trasformato la mensa dell’ospedale in un supermercato in cui fare la spesa gratis. La Polizia di Stato ha colto sul fatto un uomo di 57 anni, dipendente di un’impresa che si occupa dei servizi di ristorazione in un’azienda ospedaliera catanese. L’uomo, addetto al confezionamento e alla distribuzione dei pasti, […]

1 min

comunicato dalla questura La Polizia di Stato ha arrestato un diciannovenne catanese per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e detenzione abusiva di munizionamento, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva. Nei giorni scorsi, gli agenti della squadra volanti della Questura di Catania hanno effettuato un […]

3 min

“Luca, ma le sembra normale che un ex calciatore si sfili i calzoncini, indossi la cravatta e d’improvviso divenga un manager di calcio?Io ho studiato per occupare il ruolo che occupo. ” È stata questa la risposta datami da un importante e qualificato manager, che conosce Vincenzo Grella, dinanzi al mio quesito sull’operato del vicepresidente […]